Pagamenti digitali con carte, smartphone e oggetti da indossare. Quanto valgono in Italia

L'analisi del Politecnico: nel 2021 balzo delle spese elettroniche, soprattutto quelle effettuate con i metodi mobili. Ma restiamo agli ultimi posti in Europa

Il governo Draghi nella seduta di oggi del consiglio dei ministri mette sul tavolo una stretta sull'evasione fiscale. Fra i cardini del piano ci sono le multe per gli esercenti che rifiutano pagamenti con il pos. Ma quali sono le cifre attuali dei pagamenti digitali nel nostro Paese? E che volume di affari muovono? Le risposte arrivano dall'ultimo rapporto elaborato dall'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, risalente a pochi giorni fa. Il documento mostra una crescita record in termini generali e - soprattutto - sul fronte delle spese effettuate via smartphone e dispositivi wearable (in particolare gli smartwatch). Eppure l'Italia resta agli ultimi posti nella classifica europea sui pagamenti digitali.

Quanto valgono i pagamenti digitali in Italia

Nel 2021 i pagamenti digitali sono cresciuti con forza, anche in un secondo semestre segnato dallo stop del Cashback, provvedimento adottato dal governo Conte II e poi accantonato dall'esecutivo guidato da Mario Draghi. In totale, nell'anno appena passato, è stata toccata quota 327 miliardi di euro, con una crescita complessiva nell'anno pari al +22% rispetto al 2020. Protagonisti della dinamica del comparto si confermano i pagamenti tramite carte contactless, che raggiungono i 126,5 miliardi di euro, e quelli effettuati in negozio tramite smartphone e altri oggetti indossabili (oltre 7 miliardi di euro).

"La pandemia da Covid-19 ha colpito molto duramente diversi comparti economici, ma non ha bloccato il mondo dei pagamenti elettronici, ha commentato Alessandro Perego, responsabile scientifico degli osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano "Questi ultimi, infatti, hanno fornito ai cittadini italiani e non solo i mezzi per effettuare sempre più acquisti online nelle fasi di lockdown e sempre più pagamenti 'contactless' al momento delle riaperture dei negozi. Nonostante questo, il divario nei confronti degli altri Paesi europei in quanto a transazioni pro-capite è peggiorato. L'Italia, infatti, superata già nel 2019 dalla Grecia e nel 2020 dalla Germania, è scesa al 25° posto (su 27) nella classifica continentale e precede solamente la Romania e la Bulgaria, che hanno però crescite nell'anno superiori a quella italiana".

Il secondo semestre del 2021

Lo stop al cashback - definito dall'osservatorio uno dei "driver" (i motori) dei pagamenti digitali - non ha invertito la rotta. Il pagamento digitale è ormai entrato fra le abitudini degli italiani. Anche senza l'incentivo del cashback, infatti, si conferma il trend di crescita. Viene raggiunta quota 327 miliardi di euro con una crescita percentuale complessiva del 22% rispetto al 2020. Sempre secondo l'analisi dell'Osservatorio dell'ateneo milanese nel 2021 i pagamenti elettronici incidono per il 38% nei consumi delle famiglie italiane (+ 5% rispetto all'anno precedente).

I nuovi metodi di pagamento: Contactless, Mobile e Wearable

I pagamenti con carte contactless (pari a 126,5 miliardi di euro nel 2021) si confermano anche nel 2021 i preferiti dagli italiani per effettuare acquisti nei negozi fisici. Questa tendenza è stata resa possibile dalla diffusione delle carte e dei pos abilitati, spinta dall'innalzamento del limite per i pagamenti senza pin dai 25 euro ai 50 euro e alimentata, nel corso di questi anni di convivenza con la pandemia, dal timore di possibili contagi dovuti a contatti con banconote contaminate. 

In termini percentuali, però, il vero balzo riguarda i pagamenti effettuati con sistemi mobili - smartphone - o oggetti che possono essere indossati, a partire dagli smartwatch. Questo comparto ha superato i 7 miliardi di euro, più che raddoppiando il suo valore rispetto al 2020 (+106%). "Tra i trend più interessanti dell'ultimo anno, il 'Buy now, Pay later' ('Compra ora, Paga dopo') merita sicuramente una menzione, essendo cresciuto con un ritmo senza precedenti non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. - afferma Ivano Asaro, direttore dell'osservatorio Innovative Payments - Anche in questo caso l'emergenza sanitaria, avendo accelerato gli acquisti online e la ricerca di soluzioni di pagamento più flessibili, ha avuto un ruolo fondamentale nella sua diffusione".