Pace o condizionatori? Italiani divisi. Ma più della metà accetta i sacrifici

Secondo un sondaggio Swg, i cittadini sono pronti a sopportare qualche disagio per risparmiare energia

Il sondaggio: gli italiani e i sacrifici per contenere le spese energetiche

Il sondaggio: gli italiani e i sacrifici per contenere le spese energetiche

La maggioranza degli italiani (ben il 56%) è pronta all’estremo sacrificio: fare a meno dei condizionatori in piena estate, pur se nel complesso sul tema il totale del Paese sembra abbastanza diviso. Una cosa che, date le note ‘mollezze’ dei nostri concittadini, ricorda l’oro (le fedi nuziali) alla patria donato dalle madri italiche durante il regime per aiutare lo sforzo bellico (in quel caso in Etiopia). Pur di dipendere di meno dal gas russo, gli italiani – lo dice un sondaggio diffuso ieri da Radar-Swg – sono disposti a discreti sacrifici. Il 56% degli italiani (con il 36% di contrari e un restante 8% non schierato) sono disposti a rinunciare ai condizionatori e, addirittura, sei italiani su dieci sono anche pronti a un’altra immane rinunzia: usare di meno l’auto (62% contro il 34%) per i loro spostamenti, preferendo il più ecologico treno (al 75% del gradimento contro l’aereo). Insomma, almeno la metà degli italiani, anche qualcosa di più, sembrano recepire il ‘grido di dolore’ lanciato direttamente da Draghi. "Lei cosa preferisce, la pace o i condizionatori accesi?" era stata la domanda del premier, Mario Draghi, a un giornalista in conferenza stampa, lo scorso 7 aprile.

Frase che aveva dato adito a un mare di polemiche. Domanda a cui il governo, peraltro, si era anche risposto, e sin da subito. A partire da maggio, infatti, è partita quella che è stata ribattezzata "operazione termostato" e cioè la decisione di tagliare i consumi di elettricità, e quindi del gas, che l’Italia importa ancora in grandi quantità dalla Russia. Consiste nel risparmiare fino a quattro miliardi di metri cubi di gas già nel 2022, abbassando la temperatura negli edifici del settore pubblico (uffici e scuole) e riducendo l’uso dei condizionatori, a partire dal primo maggio e fino al 31 marzo 2023. La media ponderata delle temperature dell’aria, di fronte a un’estate che già si preannuncia torrida, non potrà essere minore di 27 gradi in estate, con un margine di tolleranza di due gradi. Una norma che, però, ovviamente, non vale per le abitazioni private. Ma qui sovviene, come forma di ristoro, lo spirito di rinunzia agli agi che ha contaminato gli italiani.

Tornando al sondaggio Swg, infatti, il 55% dei nostri concittadini è favorevole a ridurre, pur se "gradualmente", la dipendenza energetica dell’Italia dalla Russia, facendo attenzione all’impatto di queste scelte su famiglie e imprese. Addirittura, a fronte di un modesto 13% concentrato solo sull’abbassamento dei prezzi, anche a costo di mantenere forti dipendenze dalla Russia, c’è persino un 25% di italiani (‘falchi’?, di certo della ‘generazione Z’ e ceti medio-alti) pronti a smettere immediatamente di acquistare risorse energetiche russe "a tutti i costi". Gli italiani puntano anche, e massicciamente, sulle energie rinnovabili (61%), nel sostenere la transizione ecologica sbloccando le concessioni di gas in Italia (45%), nel trovare gas a prezzi competitivi anche in Paese politicamente instabili (29%) e, uno su quattro (26%), persino nel dotarsi di centrali nucleari di nuova generazione. Poi, optano per utilizzo di treni (77%), smartworking (73%), auto elettriche e ibride (69%) e – altro paradosso per il popolo italico, quello del film ‘Il sorpasso’ – di abbassare i limiti di velocità (55%). Un popolo di ‘responsabili’, almeno a parole.