Pace fiscale, il piano Meloni: ecco chi potrà stralciare o rottamare le cartelle

È pronta per entrare nella manovra, con un decreto legge collegato e specifico. Si va dalla cancellazione per le cifre minori, al pagamento del 20%, fino al pagamento senza sanzioni

Roma, 29 ottobre 2022 – È pronta per entrare nella manovra, con un decreto legge collegato e specifico, la maxi tregua o pace fiscale più volte annunciata dal centro-destra. Un’operazione che per l’opposizione sarà una super-sanatoria o un super-condono più o meno mascherato, ma che per il governo e la maggioranza si inserisce nel solco dei provvedimenti varati negli scorsi anni anche dai precedenti esecutivi di centro-sinistra, salvo avere l’ambizione di chiudere definitivamente con un passato fatto da 23 milioni di cartelle non pagate e da un magazzino di crediti da mille e 100 miliardi non recuperabili o difficilmente recuperabili. Come, del resto, più volte spiegato dallo stesso Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, oltre che dalla Corte dei Conti. Ma vediamo nello specifico come si dovrebbe articolare il piano di reset tributario. 

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Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)

Stralcio per le cartelle fino a 1000 euro 

Per le cartelle non pagate, relative a tutti gli anni dal 2000 al 2015, di importo fino a mille euro il progetto prevede quello che in gergo si chiama stralcio: la cancellazione del debito e la chiusura della posizione. Senza oneri. 

Saldo e stralcio fino a 3 mila euro 

Il secondo capitolo, sempre relativo agli anni dal 2000 al 2015, del piano riguarda le cartelle oltre i mille euro e fino a 3.000. Ebbene, in questo caso si prevede il meccanismo del saldo e stralcio per chi si trova in difficoltà: si paga qualcosa e si cancella il debito. Qualcosa, ma quanto dell’importo originario? L’ipotesi più accreditata è quella del pagamento del 20 per cento dell’ammontare e del taglio dell’80 per cento. Anche se va detto che nel totale originario c’è una quota rilevante composta da sanzionie interessi. 

Rottamazione a ampio raggio 

Per le cartelle di importo superiore ai 3 mila euro si punta a un meccanismo basato sul pagamento dell’intera imposta originaria, maggiorata, però, solo del 5 per cento (al posto di sanzioni e interessi) e diluita automaticamente in 10 anni. 

Ravvedimento per chi non ha pagato 

Per tutte le situazioni di mancato pagamento delle imposte che non sono diventate cartelle e, dunque, anche per l’omesso pagamento non riscontrato o accertato, si ipotizza una soluzione che contempla la definizione di quanto dovuto attraverso il confronto con l’amministrazione finanziaria. A quel punto, sull’importo determinato si prevede il pagamento del totale con una sanzione forfettaria del 5 per cento e la rateizzazione automatica in 5 anni, che potrebbero arrivare a 10 per somme superiori a certe cifre. 

Il raggio di azione 

Con questi sistemi si dovrebbe riuscire a sanare ogni forma di tributo o imposta dovuti e non pagati: dalle multe a ogni altro balzello. Ma nel novero alla fine dovrebbe essere inseriti anche i contributi previdenziali non versati