Mercoledì 11 Giugno 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi, l’Ue prepara la stangata per i colossi cinesi dell’e-commerce

FT: “Due euro in caso di vendita diretta, 0,50 centesimi per le merci dirette ai magazzini”. I Paesi europei invasi da 4,6 miliardi di confezioni l’anno

Maros Sefcovic, commissario per il commercio (Epa via Ansa)

Maros Sefcovic, commissario per il commercio (Epa via Ansa)

Bruxelles, 20 maggio 2025 – Altro colpo ai colossi cinesi Temu e Shein. La Commissione Ue è pronta a imporre un balzello sui pacchi di piccole dimensioni che entrano in Europa. "Stiamo parlando di 2 euro a pacco”, precisa il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, davanti alla commissione Mercato interno del Parlamento europeo in cui si discute della riforma dell’unione doganale e del commercio online. Della tassa dovranno farsi carico le piattaforme di e-commerce.

Secondo Financial Times, che ha visionato il testo su cui sta lavorando la Commissione, la tassa di due euro si applicherebbe alle vendite dirette, mentre nel caso di merci inviate ai magazzini, si ridurrebbe a 0,50 centesimi. Parte del ricavato servirebbe a coprire i costi per supportare l’attività doganale, ingolfata da 4,6 miliardi di piccoli pacchi all’anno, ma servirebbe anche a rimpinguare il bilancio Ue, generando entrate annuali per miliardi di euro. Sempre stando alla testata economica "l'Ue eliminerà anche la propria esenzione ‘de minimis’ dai dazi doganali per i pacchi di valore inferiore a 150 euro. Ciò obbligherà i venditori sulle piattaforme online a registrarsi ai fini IVA, rendendoli per la prima volta responsabili della qualità delle merci in qualità di importatori”. 

Diversi Paesi nella direzione imboccata dalla Commissione. In primis la Francia. “I piccoli pacchi che stanno davvero invadendo l'Europa  – spiegava il ministro dell'Economia francese, Eric Lombard, nel suo intervento all'Ecofin – con problematiche legate ai diritti umani, perché non sappiamo come vengono fabbricati quei prodotti, sulla sostenibilità, perché centinaia di aerei viaggiano dall'Asia all'Europa ogni notte, sulla sicurezza dei cittadini europei, perché molti di quei prodotti sono in realtà rischiosi per la loro vita o per la loro incolumità, e so che stanno lavorando per rimuovere il tetto di 150 euro, perché oltretutto è anche una questione di entrate per i vari Stati membri, perché non sono sicuro che tutti i prodotti importati al di sotto di quel tetto, ma anche se al di sotto di esso, credo che dovrebbero essere soggetti a Iva e quindi esorto la Commissione ad accelerare il processo”.