Otto miliardi contro il caro bollette: ecco quanto risparmiano le famiglie

Si tagliano Iva e oneri di sistema sull’elettricità, aumentano i bonus sociali. Agevolazioni alle imprese

Una protesta della Lega contro il caro energia davanti a Montecitorio

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Mario Draghi taglia il nastro del nuovo provvedimento energia – 6 miliardi per sostenere famiglie e imprese, 8 compresi gli aiuti all’automotive in crisi e altre poste, senza ricorrere a scostamenti di bilancio – e non rinuncia a dare due avvisi ai naviganti: "Ci aspettiamo – spiega il premier – che i grandi produttori di energia condividano con il resto della popolazione il peso dei rincari". Affermazione che rende esplicite le intenzioni del governo di intervenire sui cosiddetti extra-profitti delle imprese energetiche. In secondo luogo, il presidente del Consiglio pone in rilievo che "l’Italia ha solo il gas, non ha il nucleare e il carbone ed è più esposta". Ragion per cui, "si sta anche studiando come l’Italia possa continuare a essere approvvigionata da altre fonti se dovessero venire meno quelle dalla Russia". Se è vero, infatti, che "Putin ha accennato alla possibilità di continuare a garantire le fornitura di gas all’Italia e di aumentarla se necessario", si tratta di "un impegno che apprezzo molto, ma ad oggi rimane solo un impegno".

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Caro bollette

In primo piano le misure a favore di famiglie e imprese per il caro-bollette. Per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) provvede ad annullare, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche, sia per l’elettricità sia per il gas. Per una famiglia-tipo il risparmio sarebbe di circa 10 euro al mese, 28 euro nel trimestre, da distribuire più o meno equamente fra luce e gas. Viene stanziato oltre 1 miliardo di euro per la riduzione dell’Iva e degli oneri generali nel settore del gas. Sempre per il secondo trimestre viene prorogato il cosiddetto bonus sociale elettrico e del gas. Attualmente la platea dei beneficiari è composta da circa 3,5 milioni di nuclei familiari. Alle imprese energivore (sia per l’elettricità sia per il gas) è riconosciuto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta: parliamo di più di 7 mila imprese. Confindustria, però, è soddisfatta a metà: "Sul gas la direzione è quella giusta, ma sul settore elettrico ci aspettiamo misure strutturali".

Regioni e Comuni

Capitolo aggiuntivo quello degli enti locali: per mantenere gli ospedali le regioni potranno contare su 400 milioni di euro, mentre per assicurare "la continuità dei servizi" i comuni avranno a disposizione altri 300 milioni.

Più gas italiano

Ma a più lungo raggio si guarda all’aumento della produzione nazionale di energia per mettere in sicurezza il Paese e per evitare impennate dei prezzi. Senza ricorrere però a nuove trivellazioni, che diventerebbero facilmente oggetto di un potenziale nuovo scontro politico nella maggioranza, il primo obiettivo, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, è quello di passare dagli attuali 3,2 miliardi a 5 miliardi di metri cubi di gas autoprodotti, ottimizzando le estrazioni nei giacimenti esistenti nel Canale di Sicilia, nel ravennate e nelle Marche. Il secondo è quello di assicurare che questo gas arrivi alle imprese a un costo gestibile e per questo, grazie all’intermediazione del Gse, potranno essere firmati contratti pluriennali con i produttori nazionali e la materia prima potrà essere distribuita ad un prezzo "estremamente vantaggioso". Le riserve dovranno inoltre essere perennemente in sicurezza, con gli stoccaggi sempre pieni al 90%. E poi, con una "formidabile semplificazione" per l’installazione di impianti fotovoltaici, arriverà una spinta decisa anche alle rinnovabili: pannelli solari potranno essere facilmente montati "sui tetti degli edifici pubblici, sui capannoni e sulle stalle". Infine, per limitare le emissioni, si investirà sui biocarburanti, anche derivanti sull’olio di ricino.

Automotive

Quello dell’auto è del resto uno dei settori che più sta soffrendo dell’accelerazione sulla transizione, dovendo peraltro fare i conti anche con la carenza dei microchip. Da qui lo stanziamento deciso dal governo: un miliardo all’anno per 8 anni, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per aiutare il comparto e per investire sulla produzione nazionale di microprocessori, in modo da affrancare l’Italia dall’eccessiva dipendenza dalla Cina. A breve, ha assicurato quindi il ministro, arriveranno anche nuovi incentivi per l’acquisto di autovetture, non però solo elettriche, ha tenuto a puntualizzare, ma anche ibride.