Torna l'ora solare: un salasso da 2,7 miliardi

A tanto ammonterebbero i risparmi se mantenessimo l'ora legale, che garantirebbe un’ora di luce naturale in più al giorno

Ora solare (Archivio)

Ora solare (Archivio)

In tempi di crisi energetiche, con le bollette che si impennano a mille, dire addio all’ora legale sembra quasi una follia. Sarebbe come gettare al macera qualcosa come 3 miliardi di euro. Per la precisione, 2,7 miliardi, secondo il centro studi di Conflavoro. Quanto basta per ripensare a un sistema che da oltre cent’anni (per la prima volta è stata introdotta in Italia nel 1916) ci costringe e portare una volta all’indietro (a fine marzo) e una volta in avanti (l’ultima settimana di ottobre) le lancette dell’orologio.

I vantaggi dell’ora legale

La verità è che l’ora legale, da quando è stata introdotta, ci ha fatto risparmiare un bel po’ di energia. Per non parlare dell’impatto positivo sull’ambiente in termini di emissioni di Co2, oltre 200mila tonnellate in sette mesi. Ma ora, con la corsa dei prezzi dell’energia, i vantaggi sono ancora più evidenti: quasi 2,7 miliardi considerando i maxi-aumenti degli ultimi mesi. Le ragioni? “Facciamo un esempio pratico: a Roma, quando l'ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell'anno) il sole tramonta alle 16.42. Con quella legale - specifica Roberto Capobianco, presidente di Confalavoro Pmi - diventerebbero le 17.42. È vero che l'alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento". A conti fatti, recupereremmo un’ora di luce naturale in più al giorno.

Quanto risparmiamo

Considerando gli attuali prezzi e facendo una stima basata sull'ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh (rinnovabili comprese) il risparmio si attesta sui 2,7 miliardi di euro. Più o meno quanto il ministro della Transizione Ecologia, Roberto Cingolani, conta di raggiungere con il suo piano di riduzione dei consumi energetici, con il posticipo di otto giorni e l’anticipo di 7 dell’accensione dei riscaldamenti. Ma la conferma dell’ora legale potrebbe anche scongiurare interventi ancora più drastici che potrebbero scattare nel caso in cui Mosca decidesse di chiudere definitivamente i rubinetti del gas. A cominciare dal distacco dell’elettricità alle aziende con tutti i danni conseguenti dal punto di vista economico.

Quando torna l’ora solare

Intanto il conto alla rovescia per il ritorno dell’ora solare è già cominciato. La data da cerchiare in rosso è la notta fra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Le lancette dell’orologio dovranno essere spostate indietro di sessanta minuti, dalle 3 alle 2 della notte, e l’autunno entrerà sempre più nel vivo. Le giornate si accorceranno sempre più ma si dormirà anche un'ora in più. I dispositivi digitali come smartphone, smartwatch, pc, tablet e console si aggiorneranno in maniera automatica, mentre dovremo ricordarci di cambiare manualmente i 'vecchi' dispositivi analogici. Le giornate si accorceranno rapidamente e il picco negativo è previsto il 21 dicembre, quando il sole in Italia sorgerà in media alle 7,40 circa per tramontare alle 16,40 circa. L'ora solare resterà in vigore fino all'ultimo weekend di marzo: poi si tornerà all'ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.

Sarà l’ultima volta?

E’ ormai da almeno 4 anni che nell’Unione europea si è acceso un dibattito, a tratti anche molto polemico, sull’abolizione del cambio d’ora. Una mossa caldeggiata soprattutto dai Paesi Nord-Europei che per la loro posizione geografica non hanno grandi vantaggi con l’ora legale. La proposta di cancellare l’ora legale è stata avanzata nel 2018, ma come sempre l’Europa non è riuscita a trovare una posizione unitaria. E, a Bruxelles, sta maturando una decisione di compromesso: i Paesi meridionali dell’Unione potrebbero tenere l’ora legale per tutto l’anno, mentre quelli settentrionali manterrebbero per 12 mesi l'ora solare.Ma la situazione è in rapida evoluzione. La Francia, ad esempio, ha già deliberato, dopo una consultazione popolare indetta dall'Assemblea Nazionale, di bandire per sempre il cambio orario. E anche l’Italia, con Mario Draghi, si è mossa nella stessa direzione.

Quando è nata l’ora legale

L’esordio dell’ora legale nel nostro Paese è stato a mezzanotte del 4 giugno del 1916. Fino al 2012 l'ora legale in Italia veniva stabilita anno per anno. Poi, però, il cambio venne uniformato in tutti i Paesi membri dell'Unione europea.