Opzione donna 2023: la partita non è chiusa. Cosa può cambiare

Da capire se si tornerà alla soluzione originaria o se verranno eliminate solo le condizionalità previste

Roma, 22 dicembre 2022 - Potrebbe riaprirsi la partita per Opzione donna nella versione più ampia. A ipotizzarlo è Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro. "Sulla manovra - avvisa - purtroppo non ci sono più margini per Opzione Donna. Speravo di riuscire a gestire questa fase, ma le varie coperture della Ragioneria ci hanno bloccato dal dare questa risposta. Abbiamo ancora qualcos’altro per poter cambiare nel decreto Milleproroghe, stiamo lavorando, la nostra volontà è dare risposte se troviamo le coperture. È solo una questione di trovare le coperture per rinnovare Opzione Donna. Il problema è pluriennale, servono 80 milioni nel 2023, 250 milioni nel 2024". 

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Nella legge di Bilancio, insomma, non ci sono più margini per tornare alla formula in vigore fino a oggi. E questo si è capito da qualche giorno, dopo che gli ultimi emendamenti del Pd sono stati bocciati per mancanza di risorse. Ma la mossa del sottosegretario leghista sembra aprire un varco per un intervento nella fase di conversione del decreto Milleproroghe approvato qualche giorno fa dal governo.  Si tratta di capire, però, in che forma potrà avvenire l’ampliamento del nuovo meccanismo di anticipazione della pensione per le lavoratrici. Al momento l’anticipo pensionistico è a 60 anni, riducibile di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ed è solo per tre categorie di lavoratrici (caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi). 

A questo punto, bisognerà vedere se, nella possibile riemersione della vecchia Opzione donna, si tornerà alla soluzione originaria (58-59 anni con 35 anni di contributi) o se verranno eliminate solo le condizionalità previste: essere caregiver, invalide almeno al 74% o licenziate o dipendenti da aziende in crisi. Si dovrà vedere, ugualmente, se verrà mantenuto il criterio dei figli o se verrà eliminato anch’esso. Certo è che le parole di Durigon aprono uno spiraglio per possibili cambiamenti nella vecchia direzione. 

Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro
Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro