Manovra 2022, opzione donna: cos'è e a chi spetta

La legge di bilancio la rifinanzia per un altro anno, ma il limite di età (con la finestra mobile) sale di due anni

Opzione donna (Ansa)

Opzione donna (Ansa)

Roma, 29 ottobre 2021 - Sale di fatto di due anni il limite di età per accedere a Opzione donna: secondo la bozza della manovra approvata ieri dal cdm, non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell'assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome) ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 anni di età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome. Opzione donna è stata prorogata di un anno per chi ha 35 anni di contributi ma appunto come abbiamo visto sale l'età pensionabile.

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Cos'è opzione donna

Si tratta di una pensione che viene calcolata in base alle regole del sistema contributivo ed erogata, in seguito alla presentazione della domanda, alle lavoratrici dipendenti e autonome che abbiano maturato i requisiti di legge entro il 31 dicembre 2020 (con la proroga entro il 31 dicembre 2021): vale a dire anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

I primi soldi si ottengono dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti. Saranno inveve 18 mesi per i lavoratori autonomi.

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