Mercoledì 16 Luglio 2025
Emily Pomponi
Economia

Ombrellone e lettino: dove si spende di meno

L’indagine di Altroconsumo rileva aumenti oltre l’inflazione. Alassio la più costosa, Rimini la più economica. Crescono anche i costi nascosti e scarseggiano le spiagge libere

Ombrellone e lettino: dove costa di meno

Ombrellone e lettino: dove costa di meno

Roma, 11 giugno 2025 – Il mare sarà salatissimo quest’anno. L’estate 2025 sarà infatti ricordata, tra le altre cose, anche per i rincari sotto l’ombrellone. Secondo l’annuale indagine di Altroconsumo, i prezzi degli stabilimenti balneari italiani crescono in media del 5%, superando ancora una volta il tasso d’inflazione e appesantendo il budget delle vacanze. L’inchiesta, che ha preso in esame le tariffe di 213 stabilimenti distribuiti in dieci località turistiche italiane, conferma un trend ininterrotto di rialzi: in soli quattro anni, dal 2021 ad oggi, il costo medio per una settimana in spiaggia è passato da 182 a 212 euro, con un incremento complessivo del 17%.Ecco quali sono, secondo il report, le spiagge più costose dell’estate italiana ormai alle porte.

Spiagge e località più care

Anche quest’anno la località più costosa è Alassio, nella Liguria savonese, dove una settimana in prima fila può arrivare a costare fino a 354 euro, con una media di 340 euro per le prime quattro file. Seguono la pugliese Gallipoli (295 euro di media, 316 euro per la prima fila), la sarda Alghero (240 euro) e la toscana Viareggio (217 euro, con prezzo unico per tutte le file). Se la media nazionale segna un +5%, alcune località fanno registrare rincari ben superiori. Ad Alghero e Senigallia, ad esempio, l’incremento rispetto al 2024 è del 9%, mentre a Palinuro e Gallipoli il rialzo si ferma al 7%. Solo in poche località i prezzi rimangono stabili o crescono di poco. E per fortuna da qualche parte si può ancora risparmiare.

Litorali più accessibili

All’estremo opposto, ad esempio, troviamo Rimini, che si conferma la meta più accessibile: una settimana in prima fila in riviera romagnola costa 166 euro, con una media di 150 euro per le prime quattro file. Prezzi contenuti anche a Lignano, in Friuli (154 euro di media, 164 euro in prima fila), nella marchigiana Senigallia (158 e 169 euro). Per i romani che vogliono risparmiare un po’ su lettino e ombrelloni, quest’anno ci pensa Anzio ad accontentarli, con una media di 176 e 182 euro.

Le micro-spese e costi nascosti

Oltre al costo per ombrellone e lettini, a incidere sul bilancio di una settimana al mare sono le micro-spese: docce, cabine, giochi da spiaggia, uso dei servizi igienici, frigorifero e, in alcune località, il supplemento per l’ingresso di una terza persona sotto l’ombrellone. Nelle riviere liguri, ad esempio, questa voce può far lievitare il conto fino a 55 euro al giorno.

Spiagge libere e il problema delle concessioni

Di fronte a tariffe in costante crescita, la spiaggia libera rimane una valida alternativa, ma la sua disponibilità è sempre più limitata. Il sistema delle concessioni balneari in Italia, spesso perpetuato senza bandi pubblici, ha ostacolato la concorrenza e favorito il caro-prezzi. Proprio per questo motivo Altroconsumo ha lanciato una petizione — che ha già raccolto 8 mila firme — per chiedere una riforma del settore. Tra le richieste: l’obbligo di assegnare le concessioni tramite gare pubbliche che premino qualità e sostenibilità dei servizi offerti, canoni proporzionati ai fatturati potenziali e il potenziamento dei servizi minimi (docce, scivoli per disabili, pulizia) nelle spiagge libere, per garantire a tutti il diritto al mare.