OLT investe nel rigassificatore offshore «Il nostro Terminale ecosostenibile è la soluzione verso l’energia green»

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IL FUTURO dell’energia è più che mai aperto. In Italia, come nel resto d’Europa, si sta discutendo il Piano nazionale per l’Energia e il Clima. Decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività sono le tematiche al centro della pianificazione energetica del prossimo decennio.

Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità bisogna però scegliere un percorso di transizione che sia adeguato e non generi squilibri socio-economici nel mercato nazionale. In questo contesto, il gas naturale sembra essere la soluzione verso un futuro green; il gas è tra le fonti con il più elevato tasso di crescita, fornisce oggi il 22% dell’energia utilizzata in tutto il mondo (fonte IEA); inoltre, rappresenta quasi un quarto della produzione di energia elettrica, oltre a svolgere un ruolo cruciale come materia prima per l’industria. La sua versatilità e il ridotto impatto ambientale, rispetto ad altri combustibili fossili, ne fanno la fonte primaria della transizione energetica verso un futuro sempre più sostenibile.

L’APPROVVIGIONAMENTO di questa importante risorsa resta un tema dirimente e strategico per un Paese importatore come l’Italia, il gas può arrivare o in forma gassosa, tramite gasdotto, o in forma liquida (GNL), attraverso navi metaniere che approdano presso i terminali di rigassificazione. L’opzione della liquefazione permette di incrementare notevolmente la flessibilità e la diversificazione degli approvvigionamenti rendendo più sicuro il Sistema Gas Nazionale. Questo scenario è stato recentemente analizzato a Livorno durante la prima edizione dell’Italian LNG Summit, organizzato da OLT Offshore LNG Toscana in collaborazione con Assocostieri.

OLT GESTISCE il terminale di rigassificazione ‘FSRU Toscana’ che, dal 2013, insieme agli altri due rigassificatori presenti in Italia (a Panigaglia e Rovigo) contribuisce in modo crescente a soddisfare il fabbisogno energetico del Paese; nel 2018, i tre impianti hanno contribuito per circa il 13%. Soprattutto, il Terminale OLT fornisce un supporto molto importante in termini di diversificazione degli approvvigionamenti di gas; il GNL sta arrivando a Livorno da quasi tutti i continenti e l’impianto sta lavorando quasi al 100% della sua capacità. Un segnale positivo per il paese anche perché gli ottimi risultati operativi vanno di pari passo con quelli connessi alla sostenibilità ambientale di questa infrastruttura. Come sottolineato dall’amministratore delegato di OLT, Alessandro Fino, «il Terminale OLT ha ottenuto l’EMAS, il riconoscimento più significativo nell’ambito della sostenibilità ambientale».

C’È POI un altro tema molto importante legato al GNL, si tratta di quello che gli addetti ai lavori chiamano ‘Small Scale LNG’, ovvero il GNL di piccola taglia. In buona sostanza, si tratta di creare una rete di depositi costieri nei porti presenti lungo le nostre coste, adibiti a stazioni di rifornimento. Presso i depositi costieri, infatti, potranno rifornirsi le navi ma anche i grandi mezzi di trasporto su strada. Il GNL arriverà attraverso delle piccole navi gasiere, dette bettoline, che prenderanno il gas in forma liquida, ad esempio proprio dal rigassificatore OLT e lo porteranno poi nei porti. Non si tratta di un’idea ma di uno sviluppo ineludibile, in quanto l’Unione europea ha stabilito che per step, entro il 2030, non si potranno più utilizzare combustibili inquinanti. Diversi sono i progetti in questo ambito, fra cui anche quello di OLT, che attraverso minime modifiche impiantistiche al proprio Terminale consentirà l’approdo delle bettoline; da segnalare anche i progetti di Edison a Ravenna, Livorno LNG Terminal, Higas a Oristano e Fratelli Cosulich a Genova.

Proprio dal Summit di Livorno, è giunto anche il punto di vista del governo, sia in tema di sviluppo del GNL che del connesso Small Scale LNG. «I vettori energetici dovranno convergere verso uno scenario di decarbonizzazione – ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa – In questo contesto e con le attuali tecnologie il gas può svolgere un ruolo importante come vettore di transizione e il GNL è, ad oggi, una buona soluzione per migliorare l’impatto ambientale di alcuni settori, trasporti pesanti in primis».

«IL NOSTRO Paese – ha affermato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi – deve recuperare terreno, rispetto ad esempio al Nord Europa, nell’offerta infrastrutturale dei depositi per stoccaggio e rifornimento, che deve rientrare in un piano di sistema con interventi mirati, individuando tecnologie che garantiscano sicurezza degli impianti e minimo impatto ambientale. Altri Paesi stanno facendo ingenti investimenti sulla tecnologia GNL e pertanto abbiamo necessità di sistemi di rifornimento di gas naturale liquefatto per non perdere traffici. Inoltre, le navi che arriveranno nei nostri porti avranno dimensioni sempre maggiori e quindi è opportuno ragionare sull’impatto sulle città e sull’ambiente per diminuire i livelli di inquinamento e di emissioni nocive nell’aria, senza rinunciare per questo a incrementare i traffici».

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