Mercoledì 24 Aprile 2024

Ocse, allarme Italia: "Economia in stallo". E boccia Quota 100 e Reddito di cittadinanza

Previsioni di recessione, il governo compatto nella replica. Conte: "Sottostimano l'impatto della manovra. Ora piano di investimenti senza precedenti". Salvini: "Queste analisi mi scivolano addosso". Di Maio: "No alle intromissioni"

Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse (Ansa)

Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse (Ansa)

Roma, 1 aprile 2019 - Allarme dell'Ocse sull'economia italiana che secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è in stallo. Nel suo rapporto semestrale, l'ente con sede a Parigi stima una contrazione del Pil dello 0,2% nel 2019: il che significa recessione. L'Ocse non risparmia suggerimenti, fra cui quello di togliere di mezzo Quota 100 e Reddito di cittadinanza, ovvero le due norme-bandiera di Lega e 5 stelle, appena approvate nel cosiddetto decretone.

Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, la spiega così: "Una marcia indietro sul regime di pensionamento anticipato introdotto con 'Quota 100' consentirebbe di liberare risorse per 40 miliardi di euro" da qui al 2025. E ancora: "Oggi l'economia italiana è ufficialmente in stallo", dice Gurria, sottolineando che "il rallentamento dell'economia sottolinea ancora una volta l'urgenza di sviluppare politiche per rivitalizzare la crescita". S'aggiunga a ciò che la situazione è stagnante, "i giovani sono spinti a emigrare, sale il tasso di povertà, il tenore di vita degli italiani è fermo al 2000".

Il governo italiano è compatto nel rimandare al mittente l'analisi. Per il premier Conte, le previsioni Ocse "sottostimano" l'impatto della manovra. Da parte sua Di Maio accusa l'organismo di "intromissione", mentre per Salvini quelli dell'Ocse "non hanno capito nulla". Solo il ministro Tria entra nel merito delle contestazioni, ribadendo che l'esecutivo sta lavorano su misure che contrastino il rallentamento della crescita. 

image

TRIA - In una conferenza stampa al Mef il ministro dell'Economia Giovanni Tria ribatte in tempo reale: "Siamo consci del rallentamento dell'economia e stiamo approvando misure per contenerlo e restare in una area di crisi positiva anche nel 2019". 

Di fatto Tria conferma la situazione, ma è più ottimista dell'Ocse. "Manca poco tempo al rilascio del Def, lì sarà specificato il quadro programmatico", spiega il ministro sottolineando che "in termini di deficit nominali" il risultato sarà "migliore di quello stimato dall'Ocse", cioè il 2,5% nel 2019. L'obiettivo del governo, ha sottolineato, è quello di "rispettare gli impegni" e se possibile "avere un miglioramento rispetto a questi impegni". E al vicepremier Di Maio, ministro del Lavoro e dello sviluppo economico che accusava l'Ocse di  chiedere una politica di austerity, Tria risponde così:  "L'Ocse non parla di Austerity".

image

SALVINI - Al ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini "scivolano proprio addosso" le analisi dell'Ocse. "Che ci siano più di 100 mila italiani che vanno in pensione quest'anno - ha detto al suo arrivo a Como - e decine di migliaia di giovani che cominceranno a lavorare quest'anno grazie a questa legge, significa che la crescita verrà per forza. Se mi chiedono di tornare indietro, non hanno capito nulla". 

DI MAIO - No alle "intromissioni" dell'Ocse,  "sappiamo quello che stiamo facendo", attacca Luigi Di Maio sui social ricordando che "a settembre 2018 ci chiedeva di non cancellare la Fornero. Oggi scrive che bisogna subito abrogare Quota 100 perché crea debito e disuguaglianze. Poi scrive che il Reddito di cittadinanza 'incoraggia l'occupazione informale' e crea 'trappole della povertà'. Sapete cosa significa tutto questo? Che stiamo andando nella giusta direzione". E ancora: "Politiche di austerity? Le facessero a casa loro". 

CONTE - Le previsioni dell'Ocse "sottostimano completamente l'effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la legge di bilancio", scrive su Facebook il premier Conte che annuncia per domani un incontro con Gurrìa a Palazzo Chigi: al segretario Ocse il presidente ribadirà "il mio forte dissenso sulle sue stime" e illustrerà "l'attuazione della nuova fase della nostra politica economico-sociale, incentrata su un piano di investimenti e di riforme strutturali senza precedenti"

ALLARME RECESSIONE - Tornando al report Ocse, "dopo una modesta ripresa, l'economia si sta indebolendo", si legge nel report che pronosticandoo un Pil a -0,2%, cioè in recessione nel 2019 e solo un debole +0,5% nel 2020. Inoltre secondo l'Ocse il disavanzo delle finanze pubbliche passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019 e l'indebitamento crescerà al 134% del Pil nel 2019 e al 135% nel 2020. Ancora in rialzo il tasso di disoccupazione che dal 10,6% del 2018 crescerà al 12% nel 2029 e al 12,1% nel 2020. In flessione invece l'inflazione che rallenterà dall'1,2% del 2018 allo 0,9% nel 2019 e allo 0,8% nel 2020. Il quadro non è tutto nero: "Negli ultimi anni il contesto economico globale favorevole, una politica monetaria espansiva, le riforme strutturali e una politica di bilancio prudente hanno sostenuto la graduale ripresa economica dell'Italia. Le esportazioni, il consumo privato e, più recentemente gli investimenti hanno trainato la crescita, rafforzata da una transizione delle industrie esportatrici verso prodotti a più elevato valore aggiunto. Il tasso di occupazione è aumentato di 3 punti percentuali dal 2015 e la salute del sistema bancario è migliorata". 

Istat: disoccupazione in aumento. "+10,7% a febbraio 2019"

IL NO AL REDDITO - "Il livello del trasferimento, previsto dal programma attuale del Reddito di Cittadinanza, rischia di incoraggiare l'occupazione informale e di creare trappole della povertà", scrive l'Ocse suggerendo al governo di "attuare un programma pluriennale per rinnovare i centri per l'impiego basato sull'applicazione di standard di servizio essenziali e investimenti più cospicui in sistemi informatici, strumenti di profilazione e risorse umane".

Inoltre l'Ocse invita l'Italia a "garantire la capacità di amministrare il reddito di cittadinanza sfruttando e rafforzando, ove necessario, i servizi di assistenza sociale dei comuni e creando una stretta collaborazione tra questi ultimi e centri per l'impiego". Ma c'è un altro invito, quello a "ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito" per incentivare "la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore di lavoro e mediante riforme fiscali e previdenziali, mantenendo però la progressività del sistema d'imposizione".

IL NO A QUOTA 100 - Ma neanche la riforma pensionistica piace all'Ocse: "L'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni con almeno 38 anni di contributi rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo" aumenterà "la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico". 

EVASIONE FISCALE - L'Ocse consiglia la lotta all'evasione. "Una maggiore adesione spontanea all'obbligo tributario e il contrasto vigoroso dell'evasione fiscale sono essenziali per aumentare il gettito fiscale, consentendo di ridurre le aliquote fiscali e rendendo il sistema tributario più equo", scrive nel Rapporto. Altre raccomandazioni: "evitare i condoni fiscali ripetuti" e "abbassare la soglia massima per i pagamenti in contanti". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro