Roma, 28 marzo 2019 - I giovani che entrano nel mercato del lavoro tramite una Agenzia per il Lavoro (100mila nel 2017) hanno maggiori probabilità di transitare in un rapporto stabile rispetto a qualsiasi altra forma di occupazione temporanea, compreso il contratto a tempo determinato. La percentuale di quanti, a 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro risultano occupati a tempo indeterminato è, infatti, la seguente: 18% per chi ha avuto accesso tramite lavoro in somministrazione, 13% per chi ha iniziato con un contratto a tempo determinato, 8,8% per i contratti intermittenti e 8,6% per le collaborazioni. È quanto rileva l’Osservatorio Assolavoro Datalab dai dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
Le Agenzie per il Lavoro, inoltre, impiegano stabilmente 10mila persone nelle proprie filiali, altre 59mila hanno un contratto di somministrazione a tempo indeterminato e in un anno effettuano ricerca e selezione per ulteriori 50mila persone assunte direttamente e stabilmente dalle aziende committenti. Da una recente ricerca Ipsos, inoltre, emerge che complessivamente almeno un terzo di chi lavora a termine con le Agenzie poi accede a una occupazione stabile. I dati sono stati presentati oggi nel corso dell’evento Posti e Percorsi. Il lavoro tra mappa e territorio, che si è tenuto a Roma, presso il Cnel.
“Dall’analisi dei dati post Decreto Dignità emerge che mentre cala la somministrazione di lavoro, aumenta il ricorso a contratti meno tutelanti per il lavoratore”, osserva Alessandro Ramazza, Presidente di Assolavoro. Infatti il saldo tra luglio e dicembre 2018 delle persone occupate in somministrazione è negativo (-39mila), mentre aumentano i contratti meno tutelanti per il lavoratore, ovvero: le prestazioni occasionali (+51 mila luglio-dicembre 2018 rispetto a stesso periodo del 2017); i contratti intermittenti (+15mila nel confronto tra i due periodi); e gli stagionali (quasi 11mila in più).
“Se alcuni, con professionalità più spendibili, hanno avuto un accesso più rapido a contratti stabili, molti di più sono quelli che il Decreto Dignità ha spinto ai margini del lavoro, con contratti meno tutelanti o addirittura nessun lavoro – aggiunge Ramazza. - Il Governo intervenga con correttivi, prima di tutto sulle causali previste per la migliore forma di flessibilità, ovvero la somministrazione. Le causali hanno già dimostrato di non tutelare nessuno e di avere come unico effetto l’aumento dei conteziosi.”.
All’evento sono intervenuti Tiziano Treu, Presidente del Cnel, Bettina Schaller, Presidente WEC Europa, la Confederazione Mondiale delle Agenzie di cui Assolavoro è l’espressione italiana, Luca Comodo dell’Ipsos, Roberto Ghiselli, Segretario Confederale Cgil, Mattia Pirulli, Segretario Generale Felsa Cisl e Antonella Pirastudella, Uil. A margine dell’evento è stata lanciata la campagna per una corretta informazione intitolata Le Agenzie per il Lavoro fanno bene il loro lavoro .
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