Obbligo Pos da oggi 30 giugno: e se c'è un rifiuto? Distributori sigarette, cosa succede

Assoutenti: ecco la nostra mail a disposizione dei consumatori. Una zona grigia pari al 20%. Le richieste dei tabaccai

Roma, 30 giugno 2022 - Obbligo di Pos da oggi 30 giugno per commercianti e professionisti. Che dovranno accettare i pagamenti elettronici per qualisiasi cifra. Pena una doppia sanzione: multa base di 30 euro e 4% dell'importo.

Utile ripassare in rassegna le categorie interessate dalle regole: artigiani come falegnami, fabbri e idraulici; ristoratori e baristi; negozianti e ambulanti; notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti e professionisti in genere.

Ma che cosa può fare un cittadino che si veda rifiutata quella possibilità? Ecco i consigli di Assoutenti e il caso dei distributori automatici delle sigarette sollevato dalla Federazione italiana tabaccai.

1. Che cosa fare in caso di rifiuto?

"Riprendere la scena con un telefonino e inviare il video alla Finanza o ai vigili urbani", è netto Furio Truzzi, presidente di Assoutenti. L'associazione ha creato un indirizzo mail - nessunoescluso@assoutenti.it - per raccogliere le segnalazioni. 

2. Per i commercianti commissioni troppo alte. Cosa si può fare?

"Ci siamo meravigliati - osserva Truzzi - di non vedere inserito nel decreto le App Nfc, che avrebbero risolto il problema delle commissioni".

3. Non c'è un rischio di impennata dei prezzi?

"Questo è possibile - risponde il presidente di Assoutenti. A quel punto, non resta che cambiare negozio. ADa una stima delle associazioni di consumatori, l'area grigia di chi non si adegua si assesta sul 20%". Paolo Bigarelli, presidente modenese della Federazione italiana tabaccai, alla domanda risponde in modo diretto: "Possibile si verifichino ritocchi. Ma la cosa riguarda soprattutto altri, i nostri prodotti tipo hanno prezzi fissi". 

4. Rebus tabaccai, cosa è stato deciso?

La Fit - federazione italiana tabaccai - a poche ore dall'obbligo torna a chiedere l'esonero. "La lotta all’evasione fiscale, tramite l’obbligo di accettazione di pagamenti con carta e bancomat, è un controsenso nel caso delle tabaccherie che sono, infatti, concessionarie dello Stato", afferma Assotabaccai, spiegando che di fatto nel loro caso la tracciabilità già esiste.

Un tema che sembra far breccia nel governo tanto che in Parlamento, fa sapere  la Fit, è stato accolto un ordine del giorno con l'impegno a  prevedere un credito d’imposta del 100% sui maggiori costi, a fronte dell’utilizzo della carta per acquisti di pochi centesimi, dai francobolli ai biglietti dell’autobus.

Per Confesercenti l'obbligo di Pos "è un provvedimento inopportuno e iniquo", afferma Confesecenti. Che porta il caso delle "imprese più piccole, per le quali il costo della moneta elettronica - soprattutto sulle transazioni di importo ridotto - è già molto elevato con circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo". 

5. E i distributori automatici di sigarette?

Paolo Bigarelli, presidente modenese della Federazione italiana tabaccai, alla domanda risponde in modo diretto: "Possibile si verifichino ritocchi. Ma la cosa riguarda soprattutto altri, i nostri prodotti tipo hanno prezzi fissi".  Il presidente Fit pensa anche "ai distributori automatici di sigarette che dovranno essere adeguati, in gran parte non lo sono. Abbiamo fatto richiesta di avere una deroga, arrivare almeno a fine anno. Installare il bancomat ha un costo che oscilla tra 700 e 1.500 euro". Le richieste dei tabaccai sono state accolte in diversi emendamenti accolti dal governo nel corso del voto finale al decreto legge di attuazione del PNRR2. Tra i problemi sollevati c'è anche quello delle macchinette dispensa sigarette.