Mercoledì 24 Aprile 2024

Nuovo codice appalti, Lega: “Busia (Anac) attacca i sindaci”. Lui: “Per me sono eroi”

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione evidenzia alcune criticità delle nuove norme. Il Carroccio prima lo attacca, poi frena. Ma esplode la polemica politica

Roma, 30 marzo 2023 - Polemica a distanza tra Lega e Anac dopo l'approvazione del nuovo codice degli appalti. Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, è finito nel mirino del Carroccio in un'intervista al Corriere della Sera in cui sottolineava come con le nuove norme si possano "fare affidamenti senza pubblicare un avviso e quindi senza una procedura pubblica di gara". "Per i lavori fino a 150 mila euro e le forniture di servizi fino a 140 mila euro si può ricorrere all'affidamento diretto, col rischio che, soprattutto nei piccoli Comuni, questi contratti vengano stipulati in virtù di relazioni personali se non di parentela, anziché sulla bontà delle offerte o della qualità delle ditte – aveva detto Busia –. Spingendo le stesse a investire di più sulle relazioni personali col decisore pubblico che sulla qualità della prestazione. Insomma, sotto i 150 mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema".

Lavori pubblici (Dire)
Lavori pubblici (Dire)

Parole che il responsabile degli Enti Locali della Lega, Stefano Locatelli, ha giudicato "gravi, inqualificabili e disinformate". "Se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo". La replica dello stesso Busia però non si è fatta attendere nel corso di un intervento a 'L'Aria che tira' su La7. "I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità", dice spiegando che verso i primi cittadini "l'Anac nutre solo ammirazione". Poi chiarisce: "Controllabilità e trasparenza si possono conciliare" e fare le gare per gli appalti "in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate”, e sono quelle “incapaci” a “provocare ritardi". Per Busia "il tempo non è la sola variabile che bisogna guardare quando si costruisce una strada, quando si costruisce una scuola o quando si compra un servizio. Perché il fine è la spesa di qualità, l'investire e ce lo chiede il Pnrr, l'Europa, ma ce lo chiede anche l'interesse di tutti – chiarisce poi ad Agorà su Rai3 – . Investiamo su qualcosa che resti, che rimanga e sia di qualità e non sciupiamo le nostre risorse".

Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, giunge intanto "grande soddisfazione e sollievo per l'evidente correzione di rotta del presidente Anac che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare" . Inoltre viene evidenziato che i contatti tra Salvini e Busia “non sono mai venuti meno, nemmeno nelle ultime ore. Il ministro non si sottrae al confronto costruttivo per il bene del Paese e al fianco degli amministratori locali”.

Opposizioni all’attacco

Ma la polemica politica non si è placata con il Pd che giudica “inaccettabile l'attacco della Lega al presidente dell'Anac”. "Busia non fa altro che registrare un dato di fatto che non può essere nascosto. Senza bandi e gare per il 90% degli appalti diminuirà la trasparenza e aumenteranno i rischi di infiltrazioni e la velocità ottenuta così penalizzerà la stessa qualità”, dice il senatore del Pd Franco Mirabelli, componente della Commissione Giustizia. Sulla stessa linea anche il M5s, che parla di “attacco sguaiato” da parte della Lega. “La corruzione è un mostro che minaccia ogni ambito e ogni luogo del nostro Paese, sottovalutare o ignorare volutamente questo pericolo significa assumersi una grave responsabilità verso il nostro Paese”, affermano le capogruppo pentastellate nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, Valentina D'Orso e Ada Lopreiato.

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