Giovedì 25 Aprile 2024

Nuove partite Iva: poco più di mezzo milione quelle aperte nel 2022

Le attività professionali sono il settore con il maggior numero di aperture (19%). A seguire commercio e edilizia

Nuove partite Iva: nel 2022 si è registrata una flessione

Nuove partite Iva: nel 2022 si è registrata una flessione

Roma, 13 Febbraio 2023 – Si assotigliano le file dell'esercito delle partite Iva italiane. Nel corso del 2022 sono state aperte circa 501.500 nuove partite Iva con una flessione dell’8,7% rispetto al 2021, anno in cui si era registrato un elevato numero di aperture a seguito dell’allentamento delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19. È quanto emerge dall’aggiornamento dei dati dell’Osservatorio sulle partite Iva pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.  

L'analisi per natura giuridica

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 22,3% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2021 la diminuzione di avviamenti è generalizzata: dalle società di persone (-8,1%), alle società di capitali (-5,9%) fino alle persone fisiche (-4,9%). Si nota, inoltre, il calo di partite Iva avviate da soggetti non residenti (-51,3%), che l’anno prima avevano, invece, segnato un notevole aumento a causa dell’incremento delle vendite online nel periodo pandemico.  

La ripartizione territoriale

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,5% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e circa il 31% al Sud e Isole. Il confronto con l’anno precedente evidenzia che quasi tutte le Regioni mostrano una diminuzione di avviamenti, in particolare Friuli-Venezia Giulia (-25,3%), Veneto (-19,4%) e Molise (-16,9%). In controtendenza solamente Valle d’Aosta (+2,8%) e Liguria (+0,3%).  

Le variazioni per settore produttivo

La classificazione per settore produttivo evidenzia che, per la prima volta, le attività professionali hanno registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 19% del totale), seguite dal commercio (18,3%) e dall’edilizia (11%). Tra i settori produttivi principali, quelli che rispetto al 2021 hanno fatto registrare le maggiori flessioni sono l’agricoltura (-31%), il commercio (-26,6%) e i servizi d’informazione (-8,5%). In aumento invece le nuove partite Iva nei settori istruzione (+24,2%), trasporti (+11,8%) e attività artistiche e sportive (+11,7%).  

Le nuove iscrizioni dei giovani

Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è relativamente stabile, con il 60,9% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile nel 2022. Il 49,6% delle nuove partite Iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,5% da soggetti di età compresa tra i 36 e i 50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra una diminuzione di aperture crescente all’aumentare dell’età degli avvianti (dal -2,6% della classe più giovane al -13,6% di quella più anziana). La distribuzione delle nuove aperture di partite Iva sulla base del Paese di nascita evidenzia che circa il 20% degli avvianti è nato all’estero (dato in lieve aumento rispetto al 18% dell’anno 2021).  

Il regime forfetario

Nel 2022 sono stati 239.131 i soggetti che hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), dato sostanzialmente identico all’anno precedente. Queste adesioni rappresentano il 47,7% del totale delle nuove aperture di partita Iva. Riguardo invece al dettaglio dei dati relativi al solo quarto trimestre del 2022 il numero di nuove partite Iva che sono state aperte è pari a 91.216 (-14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).  

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