Per approfondire:
Caccia al tesoro. Si ribalta la frittata per l’auto, ma c’è poco da stare allegri. Spesso demonizzata oltre ogni logica dai legislatori, l’automobile è tornata oggetto del desiderio per molti italiani. Non per prestigio, ma per mancanza d’offerta. Non si trovano vetture nuove e neanche usate. Nel primo quadrimestre del 2022 il mercato del nuovo è calato di oltre un quarto (-26,5%) e quello dell’usato ad aprile ha fatto -14,2%. Ma il prezzo delle vetture di seconda mano è cresciuto di circa il 15% nell’ultimo anno. Segnale che la richiesta è in aumento, ma l’offerta non c’è. Un volano al contrario, causato prima dalla crisi dei semi-conduttori iniziata nel 2020, quasi in parallelo con la pandemia. La carenza di microchip provocherà ritardi nella produzione di auto anche quest’anno, acuendo una situazione peggiorata anche dalla carenza di materie prime e dall’invasione russa dell’Ucraina, uno dei capisaldi della produzione di cablaggi per automobili, altro passaggio fondamentale della produzione. Una serie di colli di bottiglia che ha causato ripetuti stop negli stabilimenti. In due anni il salto è stato doppio. Dalla sovrapproduzione, con offerte e sconti, ai tempi di attesa per la consegna anche di nove mesi per una Fiat Panda, bestseller del nostro mercato e auto popolare per antonomasia. Anche la ricerca dell’usato, in particolare quello abbastanza ‘fresco’, spesso motivata da emergenze e dall’impossibilità di avere l’auto nuova in tempi ragionevoli, si prospetta sempre più difficile. Il motivo è lampante: nel primo quadrimestre dell’anno ogni 100 unità nuove ce ne sono state 209 di seconda mano. Storicamente si tratta di un mercato molto ampio, ma destinato a canalizzarsi in disponibilità sempre minori. Anche in questo caso è semplice matematica. Nel 2007 furono immatricolate 2.493.824 vetture nuove, nel 2019 sono scese a 1.916.776 e nel 2021 solo a 1.457.952. È chiaro che ...
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