
Sacchetti in bioplastica Mater Bi (foto www.novamont.com/mater-bi)
Roma, 24 giugno 2025 – Il Mater-Bi e il suo utilizzo costa caro a Novamont. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha multato Novamont, ed Eni che la controlla, per aver abusato della sua posizione dominante nel settore dei sacchetti compostabili, e aver creato quasi un monopolio. Per Novamont la multa è di 30,36 milioni, per Eni di 1,7 milioni. Secondo l'Antitrust, dopo aver sviluppato un prodotto a norma, denominato "Mater-Bi", Novamont avrebbe creato un sistema di accordi "con clausole di approvvigionamento esclusivo" sia con la grande distribuzione organizzata, che è il principale acquirente dei sacchetti in bioplastica, sia con i trasformatori, cioè coloro che comprano i materiali plastici biodegradabili per produrre i sacchetti. In questo modo la controllata di Eni sarebbe quasi arrivata a creare un monopolio nel settore, con danni sia per la concorrenza che per l'ambiente. Infatti, con il suo prodotto Mater-Bi, l'Autorità ha accertato che Novamont ha acquisito una posizione dominante nel mercato nazionale della produzione di bioplastiche per shopper e per sacchetti ultraleggeri, con una quota sempre superiore al 50% nel primo caso e al 70% nel secondo caso.
L’Antitrust ha concluso che l’azienda aveva vincolato i produttori di sacchetti suoi clienti a non acquistare materiali diversi dal Mater-Bi, e le catene di supermercati che poi si servivano dei sacchetti a comprarne solo da aziende che usavano questo materiale. Tra il 2018 e il 2023, il 44% della domanda di sacchetti compostabili era da parte di catene di supermercati che avevano un contratto con Novamont.
Secondo i dati diffusi dall’azienda, nel 2024 Novamont ha avuto 265 milioni di euro di ricavi, e l’importo della multa dell’Antitrust è pertanto pari all’11% dei ricavi. Per Eni la sanzione è molto più ridotta: nel 2024 il più grande gruppo energetico italiano ha registrato ricavi per 92.214 milioni. In merito alla sanzione annunciata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
Novamont esprime la propria "sorpresa" e "dissente fermamente dalle conclusioni dell'Agcm” e “tutelerà le proprie ragioni in sede giurisdizionale". Novamont sottolinea inoltre di essersi impegnata "per valorizzare qualità e sicurezza, assicurandosi che i trasformatori partner osservassero i rigidi capitolati previsti per i prodotti a marchio, e per sensibilizzare la grande distribuzione riguardo all'importanza di veicolare ai consumatori prodotti affidabili e ambientalmente sostenibili". Si tratta di un provvedimento, conclude Novamont, che “disincentiva la ricerca scientifica, la tecnologia, la ricerca di prodotti sostenibili in linea con la transizione ecologica nel territorio italiano, favorendo invece l'importazione di prodotti non sempre di qualità paragonabile".