No vax, arrivano due milioni di multe (in attesa della sanatoria)

In arrivo la lettera per gli over 50 che hanno deciso di non fare la vaccinazione

Manifestazione No Vax e No Green Pass (Ansa)

Manifestazione No Vax e No Green Pass (Ansa)

Il conto alla rovescia si è esaurito. E le lettere di contestazione con tanto di sanzione sono già partite. Destinatari: i circa 2 milioni over 50 che hanno deciso di non fare la vaccinazione. Dopo tante promesse e impegni, alla fine il governo è arrivato alla scadenza dei 180 giorni per inviare le missive. Da giugno di quest’anno, infatti, l’obbligo è venuto meno. Ma per il periodo precedente, in assenza di una sanatoria, bisogna pagare le multe. A meno che, ovviamente, il governo non decida di prender ulteriormente tempo, magari con un nuovo emendamento in uno dei decreti in discussione. Ma, nel frattempo, le contestazioni continueranno a fioccare.

Chi riceverà la cartella esattoriale

Come deciso a inizio 2022, infatti, gli ultracinquantenni che non si sono sottoposti al ciclo vaccinale riceveranno una multa di 100 euro. Dal ministero della Salute è già arrivato l’elenco puntuale, con nomi, cognomi e indirizzi dei cittadini che hanno detto no al vaccino anti Covid o al richiamo (dose booster) e che ora si vedranno recapitare dall’agenzia Entrate riscossione (Ader) la poco gradita missiva. La sanzione è comminata anche a medici e operatori sanitari, lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio assistenziali e socio sanitarie, ma la lista è davvero lunga. A rientrare tra i possibili multabili ci sono il personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori.

Chi si salva

L’obbligo è scattato dall’8 gennaio di quest’anno e fino al 15 giugno. Quindi, tutti gli over 50 che hanno maturato in questo periodo i requisiti e non si sono sopposti al ciclo vaccinale dovranno mettere mano al portafoglio. Dal 30 giugno del 2022 l’obbligo non esiste più.

L’ipotesi sanatoria

Una volta ricevuta la cartella, bisognerà decidere se pagare o, invece, aspettare gli eventi. Infatti, il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo e l’ex ministra Erika Stefani, hanno già presentato un emendamento al decreto legge sui “rave party” che prevede la proroga del pagamento delle sanzioni al 30 giugno del 2023. Per poi verificare, nell’ambito della Finanziaria, una possibile sanatoria. Ma sulla materia pende anche il ricorso presentato alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità dell’obbligo. 

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