Venerdì 19 Aprile 2024

"No al piano Ita" I sindacati frenano l’intesa

Accordo rinviato, il nodo contratti e assunzioni. L’azienda concede un confronto fino a domani

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di Elena Comelli

Parto difficile per Ita, la nuova compagnia aerea che dal 15 ottobre dovrebbe prendere il posto di Alitalia. Dal confronto di ieri fra i sindacati e i vertici della nuova compagnia – il presidente Alfredo Altavilla e l’ad Fabio Lazzerini – è uscita un’ipotesi di accordo, ma i sindacati hanno ottenuto due giorni di tempo (fino a domani) per valutarla. Sul tavolo c’erano il nodo delle assunzioni e quello del nuovo contratto di lavoro tagliato in media del 15%, da recuperare con i premi di risultato quando la nuova compagnia vedrà i primi profitti. "Ci sono stati consegnati dei documenti, abbastanza complessi. Abbiamo concordato 48 ore di tempo, per valutarli e fare anche una controproposta", ha spiegato Ivan Viglietti, segretario nazionale della Uiltrasporti. L’azienda, che in questi giorni è sempre rimasta ferma sul numero di 2.800 dipendenti (rispetto ai 10mila attuali), puntava a chiudere ieri, in linea con quanto comunicato all’avvio della procedura. Nella giornata di ieri era prevista anche la chiusura della piattaforma che ha già raccolto 10mila candidature. I sindacati si son detti, però, indisponibili a firmare senza la presenza del governo alla trattativa, per dare rassicurazioni sulla prosecuzione della cassa integrazione per l’intera durata del piano, quindi fino al 2025, mentre oggi è estensibile solo fino al 2022.

"Quello che possiamo escludere è che il governo non stia facendo tutto il possibile per far sì che Ita, la nuova Alitalia, sia un successo", ha detto il ministro per le Infrastrutture e le Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. "Sappiamo che il trasporto aereo è in gravi difficoltà in tutto il mondo", ma "credo che una compagnia come Ita possa scalare verso l’alto il mercato, anche se sappiamo che alcuni vettori dovranno ridimensionarsi", ha aggiunto. Sulle trattative, però, potrebbero planare anche le ultime previsioni sul mercato Italia, che consiglierebbero a Ita un’ulteriore riduzione dei velivoli e del personale rispetto a quanto previsto dal piano industriale.

Ieri mattina, intanto, un centinaio di lavoratori del comitato "Tutti a bordo" ha dato vita a un corteo lungo le strade dell’Eur per chiedere l’interruzione delle trattative. I lavoratori che aderiscono al comitato sono smarriti: "Non conosciamo il nostro destino, non sappiamo cosa sarà di noi. Dobbiamo inviare il curriculum... e poi?".

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