Nicola Materazzi, genio irascibile del sogno F40. Quelle liti con Ferrari

Si è spento ieri dopo una lunga malattia. È stato uno dei simboli della creatività italiana applicata ai motori

Nicola Materazzi e la Ferrari F40

Nicola Materazzi e la Ferrari F40

È ben possibile, se non addirittura probabile!, che i più giovani mai abbiano sentito nominare Nicola Materazzi. Qualcuno forse lo avrà addirittura scambiato per l’omonimo calciatore campione del mondo con l’Italia di Marcello Lippi. Beh, era e rimane un errore. Nicola Materazzi, classe 1939, spentosi ieri dopo lunga malattia, è stato uno dei simboli della creatività italiana applicata ai motori.

Dalla sua cultura venne la Lancia Stratos che dominava i rally mezzo secolo fa. Suo era il primo turbo che equipaggiava la Rossa di Gilles Villeneuve. E sua, in termini di contributo ideale e fattivo, fu la F40. La F40! L’ultima Ferrari da strada voluta personalmente dal Drake, per celebrare nel 1987 i 40 anni del Cavallino.

Una macchina, un gioiello. Subito diventata oggetto di culto: c’erano clienti che aspettavano anni per averla, ci facevano 100 km e poi si precipitavano a rivenderla. A un prezzo dieci volte più alto della spesa d’acquisto. Perché la F40 la sognavano tutti.

Materazzi veniva dal profondo Sud. A suo modo era un genio: irascibile, fumantino. Litigò con Mauro Forghieri e con lo stesso Ferrari. Ma il talento era degno della italica passione per la velocità, come avrebbero dimostrato le sue successive esperienze professionali su due ruote (con il marchio Cagiva) e su quattro (con il brand Bugatti).

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