Cosa sono gli Nft e come funzionano, esempi famosi e rischi per gli investitori

Roma, 28 febbraio 2023 - Negli ultimi anni abbiamo sentito tutti parlare degli NFT, spesso senza sapere molto sull’argomento. Qualcosa che è entrato nelle nostre vite - sono ormai in circolazione dal 2014, pur avendo aggiunto l’apice della notorietà negli ultimi anni - quando si parla di arte, di criptovalute, di ‘finanza decentralizzata’ (o DeFi), tanto da diventare la parola dell’anno nel 2021 secondo il dizionario Collins (fonte: Forbes). Ma cosa sono nello specifico gli NFT, e come funzionano? Com’è possibile investire negli NFT e quali rischi comportano? Parlare di un tema così specifico non è facile per chi non possiede le competenze adatte, ecco quindi una guida semplificata per orientarsi nel mondo digitale delle ‘blockchain’ e non solo. Questo perché, ormai, è difficile restare fuori dal mondo degli NFT, un mercato che ha fatto segnare un giro d’affari di 37 miliardi di dollari nei primi cinque mesi del 2022. E sembra destinato a crescere ancora.

Sommari 

• Non-fungible token: cosa sono
• Esempi noti
• Come funzionano e come si usano
• Come acquistarli e i rischi

Non-fungible token: cosa sono

Gli NFT (acronimo di ‘Non-fungible token’), in italiano ‘gettoni non fungibili’, sono asset che rappresentano l’atto di proprietà e di autenticità di un bene, che può essere fisico o semplicemente digitale. Una sorta di oggetti da collezione digitali. Vengono acquistati e venduti online, spesso utilizzando il sistema delle criptovalute, e si basano sulle ‘blockchain’ - registri distribuiti in cui vengono tracciate le transazioni, che non possono essere manipolati. In sostanza, gli NFT permettono a chi li acquista di possedere l’opera originale, anche attraverso un codice di autenticazione e di garanzia, che permette di dimostrarne la proprietà. In parole povere, invece che comprare un’opera, si acquista un file digitale che lo rappresenta o ne riguarda la proprietà.

Esempi noti

Da immagini in formato ‘gif’ a opere d’arte vere e proprie, da figurine collezionabili alle sneakers, fino a musica e funzioni per i videogiochi: di tutto e di più. Basti pensare che l’NFT più famoso di sempre è l’opera dell’artista digitale Mike Winkelmann, a.k.a. ‘Beeple’, autore di un collage di cinquemila disegni ‘EVERYDAYS: The First 5000 Days', venduto dalla casa d’aste Christie’s per 69 milioni di dollari.

La caratteristica principale è quella di essere unici nel loro genere, o comunque di avere una tiratura limitata, aspetto che spesso porta la “proprietà digitale” ad avere un valore anche superiore al bene stesso. Basti pensare al video “Charlie Bit My Finger,” venduto a maggio 2021 per 760mila dollari, o all’NFT relativo al primo tweet di sempre sulla piattaforma, venduto a più di due milioni di dollari.

Come funzionano e come si usano

La sostanziale differenza con le ‘criptovalute’ sta invece proprio nella ‘fungibilità’: se entrambi utilizzano lo stesso linguaggio di programmazione, le criptovalute sono ‘fungibili’ e quindi in grado di essere scambiate, mantenendo sempre lo stesso valore. Così come un dollaro vale un dollaro, anche un Bitcoin rimane uguale a un Bitcoin, per intenderci. Gli NFT, al contrario, contengono una ‘firma digitale’ che ne impedisce lo scambio o determina un valore diverso da un altro. Il valore, inoltre, è determinato esclusivamente dalla domanda al riguardo, e non si basano su indicatori economici o di altro tipo come avviene nei mercati finanziari. Offrono generalmente la possibilità ad artisti e ‘content creator’, ma non solo, di monetizzare la propria attività e di aggiungere anche un codice relativo ai diritti d’autore, che permette anche ricavi derivanti dalla futura e successiva vendita dell’NFT stesso. Gli artisti, in molti casi, possono vendere le proprie opere senza rivolgersi a case d’asta o gallerie d’arte, massimizzando talvolta anche i profitti.

Come acquistarli e i rischi

Quello degli NFT è un macrocosmo in ascesa e in espansione, e quindi ancora particolarmente incerto quando si parla di investimenti. Ecco perché, secondo i principali esperti, l’acquisto è ancora limitato a una cerchia di persone con particolare disponibilità economica e voglia di investire, magari somme non troppo onerose. Per acquistare NFT è indispensabile un ‘portafoglio digitale’ che consenta di conservare i token o più in generale le criptovalute, spesso richieste per l’acquisto dai fornitori. La maggior parte dei canali presentano delle commissioni quando si parla di acquisto di Bitcoin e altri. OpenSea.io, Rarible e Foundation sono tre tra i principali ‘marketplace’ quando si parla di NFT, ma ce ne sono altri: le piattaforma presentano regole e sistemi di verifica differenti, quindi è opportuno entrarne a conoscenza prima di procedere alla scelta del sistema più consono. Quando si parla di rischi, è bene fare una premessa: gli NFT sono relativi a così tante opere differenti che resta difficile individuare una tipologia più conveniente di altri. Allo stesso modo, il loro valore è determinato esclusivamente dalla domanda e dalla volontà di acquisto degli utenti, quindi può variare nel tempo anche in maniera abbastanza controllata. Data l’unicità dei token, è facile capire come sia propria questa scarsa presenza sul mercato a farne salire la domanda e, di conseguenza, il valore economico. “Gli NFT sono rischiosi perché il loro futuro è incerto e in questa fase non abbiamo ancora abbastanza dati per valutare il loro rendimento” - spiega Arry Yu, esperta di criptovalute e amministratore delegato di Yellow Umbrella Ventures -. Vista la novità del fenomeno degli NFT, l’idea migliore potrebbe essere quella di investire cifre contenute”. E’ difficile quindi determinare se gli NFT possano essere un buon investimento, giudizio condizionato da una lunga serie di fattori e dinamiche.