Nexi-Sia, nasce il colosso dei pagamenti digitali

Via libera alla fusione, il nuovo gruppo vale oltre 15 miliardi. Cdp azionista di maggioranza con il 25%

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di Elena Comelli

È ufficiale: la fusione tra Nexi e Sia si concretizzerà a dicembre e darà vita al più grande gruppo di pagamenti digitali dell’Europa continentale. I cda delle due società hanno approvato il memorandum of understanding, facendo balzare il titolo Nexi del 3,14% nella seduta di ieri. Dalla fusione nascerà un gruppo del valore di Borsa di 15 miliardi di euro, che ad oggi sarebbe la sesta società di Piazza Affari, di poco davanti a Unicredit. Nexi capitalizza infatti oltre 10 miliardi di euro mentre Sia, che non è quotata, è stata valutata 4,6 miliardi. La società post fusione sarà leader anche per altri numeri: transazioni di pagamento cross-border, con circa 2 milioni di merchants, circa 120 milioni di carte e un numero complessivo di transazioni annue processate pari oltre 21 miliardi. La nuova società beneficerà di ricavi aggregati pari a 1,8 miliardi e di un Ebitda aggregato pro forma di 1 miliardo.

Con la fusione il nuovo gruppo conterà su 5.500 collaboratori in 15 Paesi. Cassa Depositi e Prestiti, già azionista di controllo di Sia, diventerà il socio di maggioranza con il 25%. Mercury, principale azionista di Nexi (veicolo dei fondi Clessidra Bain Capital e Advent) avrà il 23%. Intesa Sanpaolo avrà circa il 7%, mentre il 40% del capitale sarà flottante sul mercato.

"Si tratta di una notizia importante, poiché la fusione tra le due società permetterà di migliorare l’infrastruttura tecnologica e i servizi per i sistemi di pagamento, promuovendo così la diffusione delle transazioni elettroniche, in linea con il piano Italia cashless, priorità dell’azione di governo", si è rallegrato il premier Giuseppe Conte.

"Forte apprezzamento per la fusione Sia-Nexi" è stato espresso dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. "Complimenti a Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e a Fabrizio Palermo per l’importante via libera all’operazione, strategica anche per la sua valenza di lotta all’evasione fiscale grazie all’uso di pagamenti digitali", ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli.

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