Mercoledì 24 Aprile 2024

Netflix, le azioni crollano in borsa. Cosa sta scatenando il panico a Wall Street

La società ha toccato anche il -23%. Gli analisti: "Ha raggiunto il massimo di abbonati, il recente aumento dei prezzi negli Stati Uniti e in Canada è un chiaro segnale"

Uno smartphone si collega a Netflix

Uno smartphone si collega a Netflix

New York, 21 gennaio 2022 - Reed Hastings, il papà di Netlfix, sta perdendo il suo personale Squid Game. O è rimasto quantomeno parecchio indietro. Il colosso dello streaming, infatti, a seguito di una deludente campagna abbonamenti è crollato a Wall Street, arrivando a perdere oltre il 23%, il tonfo peggiore dall’ottobre del 2014. Gli investitori sono rimasti delusi dal fatto che la compagnia non sia riuscita a raggiungere il numero previsto di sottoscrizioni. Netflix aveva detto che sarebbe arrivata a 222,06 milioni di abbonamenti, ma si è fermata a 221,84. Una piccola differenza, un po’ come scegliere la piastrella di vetro sbagliata in Squid Game, che è risultata disastrosa per il gigante delle serie tv.

I motivi del crollo

Secondo gli analisti, il problema è che Netflix avrebbe toccato l’apice. Pensano che sia difficile che la compagnia riesca a trovare nuovi modi per allargare la sua già enorme base. E quando la grande N ha fatto sapere che anche per il prossimo trimestre si aspetta di fare meno abbonamenti di quanti previsti si è scatenato il panico. "Nonostante la fidelizzazione e il coinvolgimento rimangano a ottimi livelli, la crescita delle sottoscrizioni non è ancora tornata ai livelli pre Covid", ha affermato la società. "Pensiamo che ciò possa essere dovuto a diversi fattori, tra cui la nuova ondata del virus e le difficoltà macroeconomiche in diverse parti del mondo come l’America Latina".

Il fattore prezzo

Tra i motivi che probabilmente hanno scoraggiato l’arrivo di nuovi spettatori c’è stato sicuramente l’innalzamento dei prezzi in America e in Canada (dove sono concentrati il maggior numero di abbonati), anche se Netflix su questo punto è querula come un pesce. «Aumentare il costo è stato come ammettere di aver raggiunto la crescita massima. In questi due Paesi i futuri guadagni – spiega Berna Barshay, dell’Empire Financia Research – deriveranno dai prezzi e non dai volumi».

Gli avversari

La concorrenza poi è sempre più agguerrita. Disney+ e Hbo Max (la compagnia che ha realizzato Il trono di spade e i Sopranos) in America stanno andando fortissimo, con la seconda piattaforma che nell’ultimo trimestre ha raccolto più abbonamenti di quelli previsti. Ma per Hastings non è quello il problema: "Abbiamo dovuto fare i conti con Hulu e Amazon per 14 anni, non è che le cose siano poi così cambiate". Sarà anche vero, ma come insegna lo spietato Squid Game, sono pochi i concorrenti che possono sperare di arrivare sani, salvi e con l’appoggio degli investitori al traguardo.