Mutui a tasso fisso o variabile: cosa conviene fare

Gli aumenti del costo del denaro provocheranno anche un rialzo dei mutui. Ecco cosa potete fare per contenere la rata

Roma, 4 novembre 2022. La spada di Damocle dei mutui variabili spaventa gli italiani. Gli aumenti dei tassi in serie da parte della Bce preoccupa molte famiglie. Chi negli anni scorsi ha comprato casa e non ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, infatti, ha visto schizzare la propria rata e – molto probabilmente – la vedrà salire ancora.

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L'andamento dell'Euribor a tre mesi dal 1999 a oggi
L'andamento dell'Euribor a tre mesi dal 1999 a oggi

A quanto arriveranno i tassi?

Secondo la Fabi, il sindacato dei bancari, i mutui ora viaggiano verso quota 5%. Gli interessi avevano già superato il 4% con il costo del denaro all'1,25%. E, con il nuovo rialzo al 2% deciso dalla Banca centrale europea, è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%.

Quanto aumenterà la rata?

L'aumento sui mutui a tassi variabile sarà attorno ai 40-50 euro al mese. Lo stima il Codacons che ha verificato l'aumento delle rate già registrato rispetto allo scorso anno che, nel caso di un nuovo mutuo a tasso fisso da 200mila euro della durata di 20 anni, arriva fino a un massimo di 3.100 euro.

Cosa succede a chi ha sottoscritto un mutuo?

L'aumento degli indici Euribor a tre mesi ha prodotto un significativo aumento dell'importo della rata per i privati e le famiglie con mutui a tasso variabile in via di rimborso, spingendoli alla ricerca di nuovi mutui o surroghe a tasso fisso o tasso variabile con cap per potersi mettere al riparo da futuri e probabili ulteriori aumenti della rata.

Cosa si può fare?

Le strade per abbassare la rata o mettersi al riparo da ulteriori rialzi sono due: rinegoziare o surrogare. Quali sono le differenze? Nel primo caso, si tratta di trovare un accordo con la banca presso la quale abbiamo già attivato il mutuo. L’operazione è totalmente gratuita. Nel secondo caso, invece, si sostituisce il mutuo in essere con un altro in un diverso istituto bancario. L’operazione costa 35 euro: la tassa di iscrizione nel Registri immobiliari della surroga.

Cosa conviene fare?

Ovviamente anche le rate dei mutui a tasso fisso si sono alzate e sono sempre più alte rispetto a quelle di un variabile. Per capirci: chi oggi chiede 225mila euro a una banca per acquistare la prima casa pagherà una rata di 985 euro al mese per un tasso fisso, 847 euro per un variabile, 872 per un variabile con cap (la rata non può salire oltre un certo limite), 904 euro per un variabile a rata costante (se si alzano i tassi aumenta il numero di rate da pagare). Chi oggi opta per un tasso fisso (nuovo mutuo o surroga) di fatto scommette sul futuro: immagina che nei prossimi anni i tassi continueranno a crescere sensibilmente e che la rata diventerà conveniente rispetto a un variabile. L’obiettivo è mettersi al riparo dai rialzi. Operazione riuscita a chi negli anni scorsi (quando i tassi erano perfino negativi) ha optato per un mutuo a tasso fisso. In questo momento sta già risparmiando diverse centinaia di euro al mese rispetto a chi aveva optato per un variabile. Se i tassi continueranno a crescere rapidamente, sottoscrivere oggi un mutuo a tasso fisso potrebbe rilevarsi conveniente. Se invece ritenete che i tassi si alzeranno moderatamente, potete anche azzardare un mutuo col cap.