Mutui per l'acquisto di case, è boom di finanziamenti: secondo trimestre 2022 da record

Le previsioni per i prossimi mesi sono sempre più legate all'andamento dei tassi di interesse

Milano, 15 novembre 2022 - Tornano ad aumentare i mutui concessi dalle banche per l'acquisto di abitazioni. Il "mattone" rimane così il bene rifugio di riferimento degli italiani che intendono sempre di più destinare risorse per l'acquisto della prima casa, oppure per acquistarne un'altra di maggiori dimensioni o per trascorrere le vacanze. L'aumento dei tassi sembra non aver preoccupato più di tanto coloro che decidono di investire nell'acquisto di una casa. Gli esperti Kìron hanno analizzato i dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere concessi alle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione. Tracciando il trend storico è emerso che nel secondo trimestre 2022 si è registrato lo stock di mutui in essere più alto di sempre pari a 370.313 milioni di euro. A inizio 2022, con le rilevazioni del primo trimestre era stato superato il precedente importo più alto di stock mutui mai registrato, e si era fissato il nuovo massimo con più di 363 miliardi di euro.

Stabilito un nuovo record di crescita

"Con questo trimestre – si legge nel rapporto realizzato dagli esperti di Kiron del gruppo Tecnocasa – ci lasciamo quindi alle spalle il risultato dello scorso trimestre e viene fissato un nuovo massimo ai mutui in essere circolanti. Il passo con il quale crescono le consistenze è in linea con quanto rilevato in precedenza: +6% su base annua (+1,89% su base trimestrale)".

L'andamento dei mutui e i tassi di interesse

Alla luce dei tassi di mercato ancora favorevoli, con i quali sono stati collocati i finanziamenti durante gli ultimi quattro anni, lo stock dei mutui circolanti è in buona parte composta da finanziamenti a tasso fisso, il che presuppone un minor rischio sia in capo alle famiglie sia in capo agli istituti eroganti.

Le previsioni per i prossimi mesi

L'andamento del mercato immobiliare, secondo gli esperti, sarà sempre più condizionato dall'andamento dei tassi di interesse. Gli esperti di Kirn, in proposito, sottolineano: "La tendenza sembra però volgere al termine: il repentino innalzamento dei tassi di interesse registrato negli ultimi mesi sembra aver spostato la scelta sui prodotti più convenienti ma anche più rischiosi come il tasso variabile. La crescita delle consistenze, in corso da settembre 2015, molto probabilmente proseguirà anche in virtù della maggiore incidenza dei nuovi contratti erogati rispetto alle operazioni di sostituzione e surroga".