Martedì 23 Aprile 2024

Mutui, tassi ai massimi dal 2012 Un variabile costa 3.240 euro in più

Bankitalia: a febbraio superato il tetto del 4%. Depositi e prestiti in calo, allarme del Codacons

Mutui, tassi ai massimi dal 2012   Un variabile costa 3.240 euro in più

Mutui, tassi ai massimi dal 2012 Un variabile costa 3.240 euro in più

di Elena Comelli

Ancora un balzo per i tassi sui nuovi mutui, che ormai superano il 4%, tornando ai livelli del 2012. In base ai dati di Bankitalia, nel mese di febbraio i tassi d’interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Taeg), sono arrivati al 4,12%, contro il 3,95% in gennaio. Anche il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo è aumentato al 9,88% (9,79% nel mese precedente). Una tendenza destinata a continuare nei prossimi mesi, anticipando i rialzi dei tassi decisi dalla Bce, che proseguirà la sua lotta contro l’inflazione anche nella prossima riunione di inizio maggio.

Per Nicoletta Papucci di Mutuionline.it "i tassi sui nuovi mutui sono destinati a salire ancora e ci aspettiamo che la rilevazione sul mese di marzo vada oltre il 4,2%". Solo nella seconda parte dell’anno "è prevista se non una inversione di tendenza almeno una stabilizzazione" da parte della Bce, che deve fare fronte a un’inflazione ancora persistente. "Fortunatamente la maggioranza dei mutui in essere è sul tasso fisso", aggiunge Papucci, e questo limita l’impatto "per cui non mi aspetto un gran aumento delle sofferenze bancarie" su questo comparto, anche se ovviamente il reddito "delle famiglie viene colpito dall’aumento dei prezzi e dell’energia". Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, i dati di Bankitalia sui mutui testimoniano che il rialzo dei tassi rappresenta "una stangata: non solo in un solo mese i tassi salgono da 3,95 a 4,12, +0,17 punti percentuali, ma rispetto a febbraio 2022, quando erano a 1,85, decollano di 2,27 punti percentuali". Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, "un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta, rispetto a un anno fa, da 585 a 744 euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese. Una mazzata annua pari a 1.908 euro", conclude Dona.

Ancora più pesante il calcolo del Codacons, secondo cui "un mutuo a tasso variabile costa oggi fino a 3.240 euro in più rispetto al 2021". Il rapporto diffuso ieri conferma nella sostanza quanto emerso un mese fa dai dati Abi (che non considera il Taeg, e dunque i tassi qui sono al netto delle spese accessorie), che a febbraio stimava una risalita dei tassi medi per i nuovi finanziamenti alle imprese al 3,9% (3,72% a gennaio) e del 3,79% alle famiglie per i nuovi mutui casa (3,59% il mese precedente). Si tratta in entrambi i casi dei nuovi massimi dal 2012 (rispettivamente da gennaio e novembre di quell’anno). In base ai dati di Bankitalia, in febbraio i prestiti al settore privato sono rincarati dell’1,1% su base tendenziale (+1,6% nel mese precedente) e quelli alle famiglie hanno segnato un aumento dei tassi del 2,5% annuo (+3% nel mese precedente).

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