Tesla, gli azionisti furiosi con Musk. "Si occupa solo di Twitter"

Malumori sempre più forti: "Non c'è niente che non va, solo che il nostro Ceo lavora per un'altra azienda". Il titolo ha perso oltre il 55% in un anno

Roma, 19 dicembre 2023 – Chissà se ci sono anche le pressioni degli azionisti di Tesla, dietro al sondaggio con cui Elon Musk chiede agli utenti di Twitter se debba dimettersi o continuare ad essere il Ceo della piattaforma social. Da quando ha speso 44 miliardi di dollari a fine ottobre per comprare Twitter, vi è dedicato ininterrottamente, traslocando direttamente negli uffici di San Francisco. E i malumori degli azionisti Tesla hanno cominciato a farsi sentire già a fine novembre, visto che il titolo ha continuato a scendere. 

Elon Musk
Elon Musk

Tanto per fare qualche cifra: a primavera, quando il miliardario sudafricano ha manifestato il suo interesse per Twitter, in borsa Tesla valeva un trilione, ovvero 1000 miliardi di dollari; ora ne vale meno di 500, e dall’inizio anno ha perso oltre il 55%. E negli ultimi giorni, anche le azioni Tesla che lo stesso Musk ha ulteriormente venduto venduto (22 milioni, per un controvalore di 3,8 miliardi di dollari – e altrettante ne aveva vendute a novembre) hanno contribuito a far scendere ulteriormente le quotazioni.

In sostanza, gli investitori Tesla rimproverano a Musk due cose: di occuparsi solo di Twitter e di aver lasciato la casa automobilistica in balia di se stessa in questi quasi due mesi.

Secondo punto, la gestione a dir poco controversa della piattaforma social, fra licenziamenti, account sospesi o riattivati, polemiche continue, mettono Musk continuamente sotto i riflettori dell’attenzione pubblica mondiale, ma danneggiano Tesla, visto che l'immagine che ne esce non è proprio rassicurante. Una accusa che deve essere arrivata alle orecchie del Ceo, che qualche giorno fa si è sentito in dovere di precisare - naturalmente con un tweet -: “Mi assicurerò che gli azionisti di Tesla traggano beneficio da Twitter nel lungo periodo”.

“Non c’è un Ceo Tesla oggi”

Nel breve periodo, però le voci critiche ‘di peso’ si fanno sentire sempre più insistenti, come riporta il Wall Street Journal: “Non c’è un Ceo Tesla oggi”, ha twittato la settimana scorsa Gary Black, managing partner del Future Fund LLC, che possiede circa 50 miliardi di azioni della casa di auto elettrica. Black ha poi aggiunto: “Finora gli acquirenti delle nostre auto erano fieri di mostrarle agli amici, ora tutte queste polemiche su Twitter danneggiano l’immagine di Tesla”. Gli ha fatto eco un altro investitore, Ross Gerber: “Non c’è niente che non va in Tesla. Se non che il suo Ceo lavora in un’altra azienda, e che Tesla merita tutta la concentrazione del suo Ceo”. E ancora: “Saremmo nel momento migliore della nostra azienda, ma tutto questo viene demolito da Twitter. Forse le azioni salirebbero se Elon non fosse più nostro presidente, ma non è ciò che voglio. Voglio Musk di nuovo ad Austin” (dove ha sede Tesla).

Il doppio lavoro comunque risulta difficile anche per il super Elon Musk, noto da tempo per spremere al massimo i suoi dipendenti, senza risparmiare se stesso. Martedì scorso, per esempio, ha interrotto bruscamente una audio chat a cui erano collegate 300.000 persone dicendo “Ho una riunione di Tesla e sono già in ritardo”.

Letti per dipendenti in azienda, scoppia la rivolta a Twitter. Musk sotto inchiesta

SpaceX

Ci sarebbe anche un terzo lavoro, quello da Ceo di SpaceX, l’azienda spaziale fondata vent’anni fa, sempre da Musk, che ha anche il ruolo di direttore tecnico: “Continuerò a supervisionare sia Tesla che SpaceX - ha twittato sabato - ma sono in mano così buone che c’è poco bisogno di me”. Non è bastato a rassicurare Bill Nelson, ex astronauta e oggi amministratore della Nasa (che collabora con SpaceX in varie missioni spaziali): Nelson ha chiesto (e ottenuto) ulteriori conferme a Gwynne Shotwell, presidente e direttore operativo di SpaceX, sul fatto che Elon resti concentrato anche sulle missioni aerospaziali.