Roma, 23 aprile 2025 – Prove di distensione tra Washington e Pechino. E le Borse brindano. La Cina è disposta ad avviare i colloqui commerciali con gli Usa, all'indomani dell'annuncio del presidente americano Donald Trump secondo cui i pesanti dazi al 145% decisi sulle importazioni dei beni made in China sarebbero stati ridotti una volta raggiunto un accordo. A comunicarlo il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, per il quale "la porta per i colloqui è spalancata".
Intanto la Commissione Ue ha multato Apple per 500 milioni di euro e Meta per 200 milioni per violazioni del regolamento sui mercati digitali Dma. Per il gruppo della Mela afferma di aver accertato la violazione dell'obbligo di anti-steering, che ha impedito cioè che i consumatori potessero essere reindirizzati a servizi esterni. Alla casa madre di Facebook contesta invece di aver violato l'obbligo di offrire la possibilità di scegliere un servizio che utilizzi meno dati personali. Si tratta delle prime sanzioni decise per inadempienze del Dma.

Le notizie in diretta
Wall Street il Dow Jones chiude in rialzo dell'1,07% a 39.656,91 punti. L'S&p 500 chiude a +1,79% a 5.382,22 punti mentre il Nasdaq a +2,5% a 16.721,38 punti.
Non ci sarà una riduzione unilaterale dei dazi alla Cina. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in un'intervista a Fox. "Sta al presidente Trump decidere quale sarà il livello dei dazi alla Cina", ha affermato.
Chiusura in forte rialzo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib guadagna l'1,42% a 36.457 punti. Francoforte sale del 3,14% a 21.961 punti, Parigi il 2,13% a 7.482 punti e Madrid l'1,6% a 13.205 punti. Più cauta Londra (+0,9% a 8.403 punti).
"Avremo un accordo equo con la Cina": lo ha detto Donald Trump parlando dei dazi con i reporter alla Casa Bianca.

Wall Street accelera. Il Dow Jones sale del 2,77% a 40.267,95 punti, il Nasdaq avanza del 4,21% a 16.988,03 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 3,27% a 5.461,12 punti.
"La politica dell'Ue" nei confronti di Pechino "si fonda sulla riduzione del rischio, non sul disaccoppiamento" economico: "condividiamo tuttavia con gli Stati Uniti una serie di preoccupazioni, in particolare riguardo alla sovraccapacità industriale cinese e alle pratiche non di mercato, e siamo pronti a collaborare con Washington per affrontare questi problemi. Ma imporre dazi contro di noi non è il modo migliore per mantenere alleati". Lo ha detto il commissario Ue per l'Economia, Valdis Dombrovskis, a Washington ai microfoni della Cnbc.

"E' l'ennesimo esempio di come la Commissione abbia ingiustamente preso di mira Apple con una serie di decisioni dannose per la privacy, la sicurezza dei nostri utenti e per i prodotti e ci costringono a distribuire la nostra tecnologia gratis. Abbiamo dedicato centinaia di migliaia di ore di progettazione e apportato dozzine di modifiche per conformarci a questa legge, nessuna delle quali chieste dai nostri utenti. Nonostante innumerevoli incontri, la Commissione continua a spostare ogni fase del percorso. Faremo appello e continueremo a impegnarci con la Commissione al servizio dei nostri clienti europei". Così un portavoce Apple.
"La Commissione Ue sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi. Non si tratta solo di una multa. Il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre a Meta una tariffa da miliardi di dollari, obbligandoci a offrire un servizio di livello inferiore. Inoltre, limitando ingiustamente la pubblicità personalizzata, la Commissione sta danneggiando anche imprese e economie europee". Lo dichiara Joel Kaplan, Chief global affairs officer di Meta.
Nelle multe decise dalla Commissione su Apple (500 milioni) "si tratta di applicazione delle normative, non di commercio. Sono questioni distinte, completamente separate. Abbiamo un regolamento e lo stiamo applicando". Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà nel corso del briefing quotidiano con la stampa.