Venerdì 19 Aprile 2024

Mps, torna l’utile. Ricapitalizzazione in vista

L’ad vuole un aumento a condizioni di mercato. "Non sappiamo di quanto, ma prima è meglio è"

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di Pino Di Blasio

Come era preventivato alla vigilia, l’ad di Banca Monte dei Paschi, Guido Bastianini, ha avuto il suo momento di riscatto. Dopo mesi di due diligence, di trattamenti non certo benevoli, costretto al silenzio dalla Consob e dal Ministero dell’Economia che stava trattando con UniCredit, ieri Bastianini ha aperto la conference call sui risultati del terzo trimestre, lasciando parlare i numeri: "Non farò commenti sulla trattativa tra UniCredit e il Mef e sulle voci che sono circolate, spesso infondate". Niente altro sulle indiscrezioni di cambi al vertice e su piani lacrime e sangue allo studio.

Anche perché il Monte dei Paschi ha chiuso i conti con 648 milioni di risultato operativo netto dei nove mesi, il migliore degli ultimi 6 anni. L’utile netto del terzo trimestre è stato di 388 milioni, nonostante la contabilizzazione di oneri di sistema per 159 milioni. I ricavi sono in crescita del 6,8%, i crediti deteriorati lordi restano stabili sui 4 miliardi, il contenzioso legale è stato abbattuto del 40%, sceso da 10 a 6 miliardi grazie al perfezionamento dell’accordo con la Fondazione Mps. "La nostra copertura dei rischi legali è una delle più elevate tra le banche italiane" ha detto Bastianini, ricordando che sono 2,2 miliardi di euro i rischi legali probabili, coperti al 45% in bilancio.

"Il cda ha avviato la revisione del piano industriale 2022-2026, intendiamo procedere rapidamente ma rispettando il volere di tutte le autorità coinvolte in questo processo - ha aggiunto Bastianini -. Prima sarà pronto il piano e prima saremo in grado di avviare delle iniziative". La revisione è propedeutica a un aumento di capitale, da realizzarsi in condizioni di mercato.

"Non siamo in grado di quantificare l’aumento. Ma in ogni caso meglio farlo prima che dopo. Già nel 2021 vediamo l’impatto di non aver ricapitalizzato. Non ci sono stati accordi sindacali sugli esuberi e questo ci è costato parecchi soldi. Gli spread commerciali sono ancora elevati e potrebbero normalizzarsi con l’aumento".

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