Martedì 15 Luglio 2025
ANDREA ROPA
Economia

Mps tira dritto su Mediobanca. Via libera all’aumento di capitale

Il cda di Siena mette 13,2 miliardi per finanziare l’operazione. Unipol aderisce all’Ops di Bper su Pop Sondrio .

Luigi Lovaglio, 69 anni, amministratore delegato di Montepaschi

Luigi Lovaglio, 69 anni, amministratore delegato di Montepaschi

Montepaschi tira dritto e accende la miccia del risiko bancario italiano. Ieri sera, infatti, il cda della banca più antica del mondo ha dato semaforo verde all’aumento di capitale da circa 13,2 miliardi di euro per finanziare l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca. Una mossa strategica che punta a ridisegnare la geografia del credito italiano e a cambiare gli assetti del salotto buono della finanza. Il prospetto informativo è ormai pronto: la Consob avrà cinque giorni per dare l’ok, poi scatteranno i tempi tecnici per l’avvio dell’operazione, che potrebbe partire già il 14 luglio.

La finestra resta aperta fino a settembre, ma è sul fronte delle adesioni che si gioca la vera partita. Le carte sicure – Delfin con il suo 19,8%, Caltagirone (9,9%) e le Casse di previdenza (5%) – basteranno a fare massa critica? O servirà anche il sostegno dei soci più indecisi, come i Benetton o Mediolanum? Proprio la posizione della holding dei Doris e della famiglia Berlusconi (oltre il 4,4% del capitale) è tra le più delicate. Secondo fonti di mercato, Mediolanum potrebbe valutare l’uscita di scena con la cessione della quota in Mediobanca, un passo che minerebbe il fronte del “no” all’Ops e indebolirebbe la posizione dell’ad Alberto Nagel, che oggi presenterà il nuovo piano al 2028 spostando in avanti i target di utile e dividendo proprio per reggere il confronto diretto con l’offerta di Siena.

Su un altro tavolo del risiko bancario, ieri Unipol ha annunciato l’adesione all’Ops di Bper su Popolare di Sondrio, confermando il proprio sostegno a un progetto di integrazione che promette "valore, sostenibilità e benefici patrimoniali". Una mossa che rafforza il consolidamento al centro-nord del gruppo assicurativo e del polo Bper, più che mai deciso a rafforzare la sua rete territoriale e patrimoniale.

E poi c’è Delfin, la grande incognita, il convitato di pietra in ogni trattativa di peso. Secondo indiscrezioni di stampa, parte degli eredi di Leonardo Del Vecchio vorrebbero voltare pagina: smontare pezzo per pezzo l’impero finanziario costruito negli ultimi anni e concentrare tutto su EssilorLuxottica. Sarebbe questa la "grande semplificazione" in corso: vendere asset non strategici – da Mediobanca a Generali, da Unicredit a Mps – per distribuire dividendi e garantire più risorse per l’innovazione dei prodotti. La decisione, se confermata, significherebbe l’uscita di scena, o quantomeno il ridimensionamento, di uno dei protagonisti della finanza italiana.

Infine, sul fronte Ifis-Illimity, l’Ops chiude col botto: adesioni sopra il 52% e soglia del 90% sempre più vicina grazie al bonus promesso dal socio di maggioranza, La Scogliera. Il patto di consultazione sul 27,2% si è già sciolto, segnale che il mercato ha fiutato un cambio di fase.