Mercoledì 24 Aprile 2024

Mps studia i pretendenti e come farsi la dote

Entro gennaio il piano con l’aumento di capitale da inviare alla Bce. Servono oltre due miliardi di euro

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di Pino Di Blasio

Un altro breve time out, un rinvio di nove giorni per prendere tempo e aspettare il profilarsi del cavaliere bianco. Un salvatore che appare impegnato in altre faccende e sembra avere poca voglia di montare a cavallo e soccorrere la banca più antica del mondo, con 549 anni di vita e poco tempo davanti per trovare i miliardi sufficienti a rivitalizzare il suo esausto patrimonio.

Il consiglio d’amministrazione del Monte dei Paschi, ieri, convocato per cominciare a valutare il capital plan da sottoporre alla Bce entro il 31 gennaio, il progetto per trovare gli oltre 2 miliardi di euro e rientrare nei requisiti patrimonianli, ha prima conferito a Credit Suisse, come era nell’aria da giorni, l’incarico di advisor finanziario per affiancare Mediobanca "nelle valutazioni delle alternative strategiche". E poi ha deciso di programmare l’apertura di una ’data room’, una vetrina per mettere a disposizione degli operatori finanziari di primario standing, interessati a rilevare la partecipazione del 64% del Tesoro, nella quale inserire i bilanci e i numeri del gruppo bancario.

Crédit Suisse e Mediobanca dovranno sondare il terreno tra banche interessate a fondersi con Mps. Allettate anche dalla dote che il Tesoro si appresta a confezionare per il futuro acquirente, dagli oltre 2 miliardi di attività fiscali differite al nuovo aumento di capitale grazie agli stanziamenti governativi per finire con la soluzione dei dieci miliardi di rischi legali. Ultima decisione del cda di ieri, lo slittamento dal 19 al 28 gennaio della seduta nella quale approvare il capital plan per la Bce.

Cambia qualcosa nello scenario auspicato dal Tesoro? Per ora no, a parte qualche giorno in più per verificare se ci sono altri potenziale acquirenti, oltre al riluttante Unicredit. Che è impegnato nella selezione del nuovo ceo al posto di Mustier e ha ristretto a 5 nomi la rosa dei papabili successori. La short list sarà esaminata nel board convocato per domani, la scelta definitiva sarà fatta il 10 febbraio.

Domani a Siena va in scena anche il consiglio comunale convocato su Mps. Pronto un documento che sarà messo al voto dei gruppi. Siena chiederà al Tesoro di dar vita a un piccolo Monte toscano, a una banca con i 300 sportelli nella regione, che nascerebbe dallo spin off con Unicredit e vedrebbe la Fondazione Mps azionista.

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