Martedì 22 Aprile 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Mps, Pimco voterà sì all’Ops su Mediobanca

Arriva dalla California la stampella per Luigi Lovaglio. Pimco, la società di gestione globale degli investimenti con sede a Newport...

Luigi Lovaglio, 69 anni, ad di Mps

Luigi Lovaglio, 69 anni, ad di Mps

Arriva dalla California la stampella per Luigi Lovaglio. Pimco, la società di gestione globale degli investimenti con sede a Newport Beach, sosterrà infatti l’Ops di Montepaschi su Mediobanca, votando nell’assemblea della banca senese di giovedì prossimo a favore dell’aumento di capitale al servizio dell’operazione. Il gruppo statunitense, che gestisce un patrimonio totale di circa 2.000 miliardi di dollari, ha una partecipazione dell’1,5% nel capitale di Siena e va in questo modo a rafforzare il fronte dei favorevoli alla scalata di Siena, che può contare sui voti di Caltagirone (8%), Delfin (9,8%), del Mef (11,7%), a cui si aggiunge un altro 4-5% portato in dote dalle fondazioni, dall’Enpam e dal fondo Algebris. Il capitale schierato con l’ad Lovaglio, potrebbe salire attorno al 45% se, come si attende il mercato, anche Banco Bpm (5%) e Anima (4%) si esprimessero a favore dell’operazione.

Se ne saprà di più martedì, quando il tema sarà discusso dal cda di Piazza Meda, che dovrà valutare l’opportunità di sostenere il progetto di crescita e rafforzamento di un diretto concorrente alla luce delle sinergie che potrebbero aprirsi con Montepaschi nel caso in cui l’Ops di Unicredit su Banco Bpm non dovesse concretizzarsi. Per passare in assemblea la delibera dovrà raccogliere il sostegno dei due terzi del capitale.

Intanto i proxy advisor Iss e Glass Lewis si sono espressi positivamente su un altro tavolo del risiko bancario italiano, quello del tentativo di scalata di Bper sulla Popolare di Sondrio. Secondo Glass Lewis, Bper è stata in grado di dimostrare la "logica ragionevole" dell’acquisizione, così come è "ragionevole" il premio offerto. Anche per Iss l’operazione "è sostenuta da una convincente motivazione strategica e la valutazione appare ragionevole" alla luce del fatto che "le due banche hanno già un modello di business simile, reti complementari con partnership e fabbriche prodotto condivise".

I soci di Bper, avverte però Iss, devono "essere consapevoli che si tratta di un’offerta ostile", che c’è il rischio di dover "aumentare" il prezzo e che con solo il 35% del capitale la realizzazione delle sinergie sarà più complicata.

Infine, il cda di Unicredit ha verificato e confermato, previo parere del comitato nomine, il possesso dei requisiti di indipendenza in capo al consigliere non esecutivo Doris Honold, nominata dall’assemblea dei soci del 27 marzo.

Andrea Ropa