
Il ministro Giancarlo Giorgetti: «Tranquilli sulle valutazioni che farà la Ue»
di Paola Tomassoni
È ufficiale. Dopo le anticipazioni di martedì, ieri Banca Monte dei Paschi ha annunciato di aver ricevuto dalla Banca Centrale Europea l’autorizzazione per l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta nelle controllate, Mediobanca Premier (ex CheBanca) e Compass. È il via libera all’Ops, offerta pubblica di scambio, sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca, ovvero l’autorizzazione alla scalata all’istituto di piazzetta Cuccia. Ed è uno dei passaggi più importanti del risiko banciario italiano.
L’approvazione segue le autorizzazioni già ricevute dalla Bce l’8 aprile scorso "in merito alle modifiche statutarie connesse all’aumento di capitale – approvato dall’assemblea dei soci di Rocca Salimbeni – e alla computabilità delle nuove azioni da emettersi tra i fondi propri". La Bce "ha rilasciato contestualmente – si legge nella nota Mps – anche l’autorizzazione ad acquisire una partecipazione in Mediobanca il cui valore eccede il 10% del patrimonio di vigilanza di Gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette.
Il via libera non è però incondizionato. Qualunque soglia di capitale raggiunga, Mps è tenuta, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Mediobanca, a presentare a Bce un piano di integrazione che include le seguenti informazioni: gli impatti sul capitale, sulle strategie di funding; l’organizzazione del sistema ICT; e l’assetto di corporate governance del nuovo gruppo. E insieme alle informazioni la Bce chiede i tempi del ‘piano di integrazione’.
Cosa accade dunque ora? Oggi stesso il Consiglio di amministrazione Mps si riunisce per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’Offerta annunciata su Mediobanca, come da delibera dell’Assemblea Straordinaria dei soci dello scorso 17 aprile e aprire così il periodo di adesione. Dopodiché potrà scattare l’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Mps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca, necessaria a raggiungere la partecipazione di controllo. Prima dell’inizio del periodo di adesione l’Offerente (Mps) pubblicherà un documento di offerta che gli azionisti di Mediobanca dovranno esaminare. E lo stesso documento di offerta sarà trasmesso alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa: se l’ok della Consob arriverà a breve, ad inizio luglio potrebbe scattare l’Ops e concludersi ad agosto.
"È la decisione della Bce, che fa il suo mestiere", così il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, ieri a margine dell’audizione al Copasir, ha commentato l’ok della Bce.
A chi gli chiede se l’operazione ora è in discesa, il ministro replica: "E chi l’ha detto che è in discesa? Lo deciderà il mercato se l’operazione è conveniente per gli azionisti o no". E ancora: "Il Tesoro non è un azionista invadente. Il management ha deciso in autonomia le sue scelte e noi le rispettiamo. Fino ad adesso l’amministratore Lovaglio ha gestito in maniera brillante l’operazione di salvataggio. Mps fa utili ed è valorizzato, questo fa bene anche alle casse dello Stato". Infine un accenno alla vendita del pacchetto del 15% di Mps, finita sotto la lente della Commissione europea: "Faccio presente che l’uscita da Mps si è chiusa con una lettera della Commissione, che ha dato ok e ha detto che abbiamo rispettato tutte le condizioni poste nel 2017. La lettera è arrivata a inizio 2025. Ora c’è un commissario diverso e magari vorrà capire cosa ha fatto il precedente, ma noi - ha ribadito Giorgetti - siamo assolutamente tranquilli".