Lunedì 14 Luglio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Mps-Mediobanca, al 35% la soglia per l’Ops

Non è il solito gioco di numeri, è una vera e propria frontiera: per Monte dei Paschi di Siena, l’efficacia...

Luigi Lovaglio, ad di Montepaschi

Luigi Lovaglio, ad di Montepaschi

Non è il solito gioco di numeri, è una vera e propria frontiera: per Monte dei Paschi di Siena, l’efficacia dell’Offerta pubblica di scambio su Mediobanca dipende da una soglia tassativa e non negoziabile, il 35% dei diritti di voto. Se non si raggiunge questo tetto minimo, l’Ops – nonostante il consueto quorum del 66,67% – salta.

È il cuore del documento pubblicato ieri sera dal Monte, il giorno dopo aver incassato il via di Consob e Antitrust, che spalanca le porte a un braccio di ferro durato mesi. Mps ritiene che anche in caso di controllo di fatto di Mediobanca, con una quota di capitale inferiore al 50%, le sinergie e gli obiettivi strategici dell’offerta "saranno realizzabili" anche se "con possibili variazioni e ritardi nella loro implementazione" mentre non potrà essere accelerato l’utilizzo dei crediti fiscali facendoli valere anche sul bilancio di Mediobanca. I benefici delle Dta "saranno comunque conseguiti, ancorché in un arco temporale più lungo" che terminerebbe nel 2036, con un utilizzo annuo medio di Dta per 300 milioni anziché per i 500 previsti con il superamento del 50% di Mediobanca.

Dal 14 luglio al prossimo 8 settembre, 48 giorni di Borsa aperta in cui Mps tenterà di convincere gli azionisti Mediobanca a barattare le proprie azioni con 2,533 nuove azioni Mps. Un’offerta calibrata, ma non priva di rischi: l’andamento del titolo senese potrebbe ancora stravolgere il valore del corrispettivo. Mps intende togliere Mediobanca da Piazza Affari qualora si trovi a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale di Piazzetta Cuccia e non prevede di apportare unilateralmente modifiche sostanziali ai contratti di lavoro dei dipendenti dei relativi gruppi.

Intanto, Mediobanca non sta a guardare e si assicura liquidità con un programma di buy-back da 385 milioni, che include l’ultima tranche appena completata, segnando un solido ritorno ai soci di circa 2,4 miliardi in dividendi e riacquisti. Nel frattempo il cda di Bper ha deliberato di aumentare il corrispettivo dell’offerta pubblica di scambio su Popolare di Sondrio. Bper riconosce, per ciascuna azione di Sondrio portata in adesione all’offerta, un corrispettivo unitario, rappresentato dal corrispettivo in azioni indicato nel documento di offerta, pari a 1,450 azioni Bper di nuova emissione e da un corrispettivo aggiuntivo mediante una componente in denaro pari a 1 euro. Ora il corrispettivo incorpora un premio del 17,8% rispetto al prezzo delle azioni di Sondrio registrato alla data di riferimento.

Alberto Levi