Martedì 23 Aprile 2024

Mps, la Consob dà il via libera. Torna in Borsa a prezzo di saldo

Il titolo ha aperto a 4,13 euro. Ex vertici, nuova inchiesta

Monte dei Paschi di Siena

Monte dei Paschi di Siena

Siena, 25 ottobre 2017 - A 307 giorni dalla sospensione decisa la scorso 22 dicembre, dopo il fallimento dell’aumento di capitale privato, questa mattina il titolo Monte dei Paschi torna in Borsa. La Consob ha dato il via libera la notte scorsa al prospetto informativo, un tomo da 750 pagine la cui corposità dimostra da sola quanto ancora sia ripida la strada per rispettare il Piano di risanamento concordato con la Bce, nonostante la riammissione sia comunque un atteso momento di svolta.

Mps è partita da una quotazione di 4,28 euro, a fronte degli 8,65 di sottoscrizione degli obbligazionisti subordinati e dei 6,49 pagati dal ministero del Tesoro, nuovo azionista di maggioranza. La quota dello Stato deve già registrare così una minusvalenza di un miliardo, destinata a salire fino a quota 1,8 per effetto delburden sharing , in caso di adesione totale dei piccoli risparmiatori all’offerta di scambio. La partecipazione, ora al 52,2%, salirà a una quota stimata tra il 69% e il 71%, con una scadenza per la permanenza dello Stato prevista al 2021.

L'APERTURA - Mps questa mattina è entrata negli scambi a 4,13 euro, in linea con le stime. Segui l'andamento del titolo in tempo reale su Borsa Italiana

NPL - A pesare come una zavorra ci sono ancora gli Npl. Si sta lavorando alla cessione dell’intero portafoglio entro il 30 giugno prossimo: l’impegno per l’operazione di cartolarizzazione con Quaestio Sgr prevede una spesa di 101 milioni di euro, anche qualora l’operazione non dovesse andare in porto. Evento da scongiurare, anche perché in quel caso «non è possibile escludere che la Bce chieda misure straordinarie ovvero imponga al gruppo il rispetto di requisiti aggiuntivi, ivi inclusi buffer patrimoniali, con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo», si legge nel prospetto di riammissione in Borsa. Un passaggio che si scontra anche con le nuove linee guida della Bce sugli Npl, in via di approvazione, che potrebbero richiedere a Banca Mps un aumento delle coperture sui crediti deteriorati.

Mentre procede senza intoppi e con il pieno accordo dei sindacati la parte del Piano che riguarda i dipendenti (il 31 ottobre usciranno altri 1.200 dipendenti con la copertura del Fondo di garanzia, dopo i 600 esuberi di maggio) e il cda è convocato il 7 novembre per approvare la trimestrale, un altro fronte aperto riguarda l’entità delle cause civili, penali e amministrative: 4,2 miliardi di euro, di cui 3,9 relativi all’attività ordinaria e 272 milioni di euro per «cause promosse dagli azionisti nell’àmbito degli aumenti di capitale 2008, 2011, 2014 e 2015».

Un panorama di riferimento che imporrà, per esempio, di non prevedere acquisizioni di partecipazioni o asset «salvo che la Commissione europea non le autorizzi in circostanze eccezionali». O, ancora, di contenere il tetto per gli stipendi dei manager entro un massimo di dieci volte quello di un dipendente medio, chiudere centinaia di filiali, ridurre i titoli di Stato in portafoglio, prevedere la cessione della preziosa collezione di opere d’arte contabilizzata a bilancio per 121 milioni di euro.

Sul fronte giudiziario, intanto, nuova inchiesta a Milano per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, gli ex presidente e dg. Il filone riguarda l’ipotesi di reato di ostacolo alle funzioni di vigilanza per contabilizzazione delle operazioni Santorini e Alexandria.

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