Domenica 10 Novembre 2024
PINO DI BLASIO
Economia

Mps alza le stime, Lovaglio: "Noi, tra i migliori"

Mps ha registrato un utile netto di 929 milioni a fine settembre 2023, con ricavi in crescita del 22,9%, un rapporto costi-ricavi sceso al 48% e una solidità patrimoniale con il ratio Cet1 al 16,8%. Il 2023 è stato l'anno del riscatto del Monte, con l'arrivo di sentenze che potrebbero tagliare ulteriormente le richieste legali.

Mps alza le stime, Lovaglio: "Noi, tra i migliori"

Mps alza le stime, Lovaglio: "Noi, tra i migliori"

Un utile netto di 929 milioni a fine settembre 2023, rispetto ai 334 milioni di perdite registrate nello stesso periodo dell’anno scorso. Un rapporto costi-ricavi scesi al 48%, nel 2022 era al 70% prima dell’esodo incentivato di 4.125 dipendenti, che ha fatto risparmiare il 15,2% dei costi complessivi. I ricavi saliti a 2,840 miliardi di euro, un baldo del 22,9%, un risultato operativo lordo più che raddoppiato, a quota 1,45 miliardi. Per non parlare della solidità patrimoniale, con il ratio Cet1 al 16,8%. "Siamo tra le migliori banche del panorama italiano - ha detto l’ad Luigi Lovaglio alla conference call con gli analisti sul bilancio del terzo trimestre -. Il Monte è in grado di essere redditizio in maniera sostenibile, non legando gli utili solo al margine di interesse. Generiamo capitale trimestre su trimestre, la banca è in posizione tale da competere sul mercato grazie alla forza del suo marchio, con 550 anni di storia. E alla sua base di clienti solidi e fedeli".

Sono dichiarazioni di orgoglio montepaschino quelle rilasciate dall’ad Lovaglio e dal responsabile dell’area finanza Andrea Maffezzoni. Certo, il margine di interesse, cresciuto del 62,7% e salito a 1,69 miliardi, ha avuto il suo peso. Ma ci sono altre voci, anche patrimoniali, che testimoniano come il 2023 sia stato l’anno del riscatto del Monte. Come giudicare in altro modo il declassamento da ’possibile’ a ’remoto’ del rischio di perdere 1,2 miliardi di euro in cause legali. Pochi mesi fa le richieste sfioravano i 10 miliardi di euro, ora il petitum è sceso a 2,9 miliardi. E sono in arrivo altre sentenze che potrebbero tagliarlo ancora. La prima è sui crediti deteriorati, con l’udienza davanti al gup di Milano per gli ex vertici Profumo, Viola e Tononi. La seconda è la sentenza d’appello, dopo le assoluzioni confermate in Cassazione per Mussari e Vigni, sul caso derivati con imputati sempre Profumo e Viola.

Come tutte le altre banche, anche Mps ha deciso di non pagare la tassa sugli extraprofitti, destinando a riserva 317,2 milioni di euro. Lovaglio ha confermato il ritorno al dividendo dal 2025 a valere sull’utile 2024 ma ha preannunciato aggiornamenti sul tema a fine esercizio, anche alla luce di possibili "evoluzioni positive" dei risultati della banca. La previsione resta di utili netti a 1,1 miliardi, "ma non possiamo dire come useremo il capitale in eccesso". In Borsa il titolo è salito del 3,28% a 2,67 euro.