Giovedì 19 Giugno 2025

Speciale e Aperta. Due Ferrari al top sfidano ogni limite

C’è un limite al progresso tecnologico? In Ferrari non si pongono il problema. Perché a ogni nuovo modello alzano l’asticella,...

C’è un limite al progresso tecnologico? In Ferrari non si pongono il problema. Perché a ogni nuovo modello alzano l’asticella,...

C’è un limite al progresso tecnologico? In Ferrari non si pongono il problema. Perché a ogni nuovo modello alzano l’asticella,...

C’è un limite al progresso tecnologico? In Ferrari non si pongono il problema. Perché a ogni nuovo modello alzano l’asticella, migliorando potenza e qualità di guida. È quel che succede con la fantastica 296GTB, la Berlinetta con motore posteriore centrale V6 da tre litri, che presto sarà disponibile nelle versioni Speciale e Speciale Aperta.

Eccole qui davanti ai nostri occhi, nel cuore del Centro Stile di Maranello, a raccontare nuove meraviglie. La Speciale nel suo suggestivo verde Nurburgring, la Aperta nel rosso Dino che ne esalta la silhouette aggressiva.

Come tutte le Serie speciali sono destinate a fedeli clienti Ferrari, a veri intenditori del marchio del Cavallino. Non saranno però prodotte in un numero limitato, come è successo per 458 Speciale o 488 Pista, ma avranno un ciclo di produzione definito nel tempo. Le prime consegne avverranno nel 2026 al prezzo di 407.000 euro per la versione Speciale e a 462.000 per la Aperta.

Ma cosa rende i nuovi gioielli così preziosi? Proprio l’evoluzione tecnologica che, attingendo soluzioni dalla 499P (due volte vincitrice a Le Mans), dalla monoposto di F1 e dalle 296 GT3 e Challenge, proietta Speciale e Aperta in una dimensione nuova rispetto alla classica GTB. Ecco alcune cifre che chiariscono meglio il concetto: 50 cv in più, 60 kg in meno di peso, un carico aerodinamico che cresce del 20%. La potenza complessiva del sistema ibrido sale a 880 cv. Con prestazioni che si impennano ulteriormente: velocità massima di 350 km, accelerazioni da 0 a 100 orari in 2,7 secondi ma soprattutto una guidabilita’ che l’ingegner Fulgenzi, grande capo della motoristica Ferrari, definisce straordinaria. Capace di stupire per la coppia infinita a disposizione (755 Nm a 6 mila giri) e per la sensazione di assoluto controllo che la vettura trasmette anche ai piloti meno smaliziati. Nel repertorio delle emozioni di guida entra anche il largo sorriso che proprio Fulgenzi si è concesso dopo i primi test-drive: "Nei cambi di traiettoria è pronta come un go-kart, nell’agilita’ ricorda una moto, la frenata è impressionante perché in soli 106 metri passa da 200 orari a zero".

Accelerazione laterale, accelerazione longitudinale, cambiata istantanea, frenata e sound motore sono i punti distintivi di 296 Speciale. Determinanti per il nuovo step l’alleggerimento del peso con ampio uso di titanio e fibra di carbonio, l’aerodinamica e la potenza del motore elettrico, che aggiunge 13 dei 50 cv che segnano la differenza con la GTB. Anche il classico V6 centrale perde 9 chilogrammi complessivi di peso grazie a bielle in titanio e altri accorgimenti e la sua potenza sale a 700 cv per un rapporto-record di 234 cv/litro. I cavalli elettrici sono 180 grazie a una batteria da 7,45 kWh che permette di raggiungere anche i 135 km orari a emissioni zero.

L’aerodinamica è da competizione con due alette laterali sul posteriore, uno spoiler a scomparsa che può assumere tre posizioni e poi una grande presa d’aria anteriore che convoglia i flussi d’aria schiacciando l’auto al suolo e garantendo un carico aerodinamico di 435 kg a 250 km/h. La Aperta ha un tettuccio rigido che si apre in soli 14 secondi e fino a una velocità di 45 km/h.

Come sempre l’evoluzione del design si sposa con le richieste di tecnici e motoristi, trasformando soluzioni aerodinamiche in piccole opere d’arte. Speciale e Aperta si distinguono per la linea schiacciata, la compattezza, la striscia orizzontale scura che assorbe i fanali, l’effetto cuneo che le rende seducenti e aggressive. Gli interni sono in gran parte in carbonio e Alcantara, il nuovo volante con bottoni annessi contempla tutti i comandi di guida. La ‘dieta’ dimagrante lascia il segno anche all’interno con 21 kg in meno e 5 a carico dei sedili.

Al primo impatto la corsa a superare un nuovo limite sembra perfettamente riuscita. Manca solo il responso della pista per capire dove arriva la nuova frontiera del V6 Ferrari nella sua massima espressione.