Giovedì 25 Aprile 2024

Si fa presto a dire ibrido. Tre soluzioni possibili ma la scelta è un rebus

Tanta voglia di transizione, tanta voglia di garantire un futuro meno inquinato per il nostro Pianeta, tanta voglia di elettrico. Che resta di accesso complicato per il budget degli italiani, visti i costi elevati delle vetture e la mancanza di una forte e ’propulsiva’ campagna governativa di incentivi, capace di spingere le vendite e allargare la platea di potenziali acquirenti. E allora, almeno per gli orizzonti più prossimi, non resta che volgere lo sguardo all’ibrido, tenendo lo sguardo fisso sul portafogli in questo periodo storico di incertezze, di inflazione e di caro-vita. E, soprattutto cercando di capire se realmente quella ibrida, è la vettura giusta per il nostro modo di muoverci in auto.

Le tipologie, ormai è noto, sono tre: Full Hybrid, Mild Hybrid o Plug-in Hybrid. Ma la premessa essenziale è sapere cosa sia davvero un’auto ibrida, ovvero una vettura in cui il motore endotermico è affiancato da uno o più motori elettrici. Bene, detto questo la prima domanda da porsi è doppia ed è la seguente: dove uso l’auto e quanti chilometri percorro abitualmente? La regola base è che, in ogni sua declinazione, l’ibrido conviene sulle brevi e medie distanze, mentre per le percorrenze lunghe si valutano fattori come il peso delle batterie o del motore elettrico e gli alti consumi del motore termico quando quello ’alla spina’ rimane spento.

Un rebus dunque? Anche no.

Diciamo che il Mild Hybrid è adatto a chi si muove nei percorsi cittadini ma anche in superstrada o autostrada; il Full Hybrid va bene per il traffico urbano con ripartenze e frenate e col motore termico che resta spento; infine il Plug-in Hybrid ideale per gli automobilisti che tracciano percorsi misti con il motore elettrico che arriva a funzionare anche per oltre 50 km. Decisamente un bel risparmio di questi tempi.

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