
Circa il 30% dei veicoli a motore endotermico circolanti in italia potrebbe essere sostituito già da oggi da veicoli elettrici senza modificare le abitudini di guida degli italiani, ma questa percentuale non è uniforme sul territorio nazionale, variando dal 17% della provincia di Roma, al 28% in quella di Brescia, al 42% di Bari. La difformtà è frutto della diversa estensione geografica, dei servizi sul territorio e delle abitudini di guida della popolazione ed è inversamente correlata ai km percorsi.
E’ quanto emerso da uno studio condotto dal Politecnico di Milano, basato sulle analisi dei movimenti delle auto degli italiani, presentati alla Triennale di Milano durante il secondo forum di The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, promosso dal Gruppo Unipol. Il calcolo dell’indice di sostituzione, l’E-Private Mobility Index è scaturito dai dati telematici rilevati dalle scatole nere installate sui veicoli dei clienti Unipol su 360 milioni di spostamenti di oltre 226.000 veicoli.
Lo studio ha poi misurato la fattibilità economica tenendo conto che in Italia è di 8 anni la durata media della proprietà di un’auto privata. Una delle variabili che più incide è il costo della ricarica: nella provincia di Roma tutte le auto elettrificabili (il 17% dell’E-Private Mobility Index) sarebbero ammortizzabili in 8 anni se la ricarica avesse un costo di 0,2 euro per KWh (costo pre crisi energetica); se il costo aumentasse a 0,36 euro per KWh (costo post crisi), solo il 7% delle auto identificate andrebbe a breakeven in 8 anni. Le stesse percentuali sono 7% e 3% per Brescia, 13% e 6% per Bari.
Ha affermato Matteo Laterza, amministratore delegato UnipolSai (a sinistra nella foto): "Con la nascita di nuovi paradigmi di mobilità il ruolo delle compagnie di assicurazione è anche quello di offrire nuovi servizi. La telematica ci indica come assecondare il cambio di abitudini dei cittadini".
Marco Principini