
Era nelle corde di un evento considerato il più spettacolare e completo tra i grandi Saloni europei della nautica da diporto. E se non sono bastati l’arrivo a Genova di mezzo Governo e la presenza di Giorgia Meloni appena rientrata da New York ("il mare – ha affermato la premier – è una delle infrastrutture più strategiche che l’Italia possiede"), a confermare l’eccezionalità della manifestazione-bandiera dell’industria italiana del mare è stato l’assalto di decine di migliaia di appassionati, operatori e buyer che ha letteralmente paralizzato in questi giorni la città della Lanterna.
Una cosa è certa: a metà percorso, la rassegna – che va avanti fino a martedì 26 – consegna ai posteri una fotografia in altissima definizione sullo stato di grazia che sta vivendo la nostra cantieristica. E a scattarla sono stati i dirigenti di Confindustria Nautica, arrivati a questo appuntamento con un’ambizione dichiarata: presentare dati e bilanci nettamente più gratificanti di quelli pur positivi registrati negli ultimi 4-5 anni.
E così è stato, con numeri ufficiali 2022 che si sono rivelati più muscolari ma anche più loquaci di sempre, interpretati e distillati dal presidente Saverio Cecchi, dal direttore generale Marina Stella e da Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi sempre di Confindustria Nautica: 7,3 miliardi di euro di fatturato (crescita del 20 per cento) e un export quantificato in 3,7 miliardi, massimo storico che conferma l’invidiabile posizionamento del Made in Italy a livello globale se è vero che oltre 400 degli 821 yacht ’oltre 24 metri’ prodotti nel mondo vengono pensati, disegnati e realizzati da aziende e società che operano nella penisola. Con un contributo al PIL nazionale valutato in 6,1 miliardi di euro, quota peraltro lievitata dal precedente 2,89 all’attuale 3,23 per cento. E con un trend occupazionale anch’esso in rialzo, certificato da una filiera che dà lavoro a 200mila persone.
Ovvio, a stupire il pubblico presente a questa 63esima edizione è l’estetica di una Genova letteralmente invasa dal mare tra piazzale Kennedy, la Darsena, la Marina e Palazzo Blu. Ma ad incantare i visitatori è il layout espositivo, con oltre mille barche (principalmente in acqua) a fare da cornice alle postazioni dei brand più prestigiosi della nautica e con 187 novità a spiegare l’enorme curiosità che ha fin qui accompagnato il Salone.
Nella giornata di ieri tantissimi i visitatori che hanno raggiunto Genova per visitare il meglio dell’industria nautica italiana e internazionale. Solo il maltempo della mattina ha parzialmente rovinato la festa fermando la Millevele Iren 2023, manifestazione annullata prudenzialmente dal comitato organizzatore. Il temporale è passato velocemente ma pioggia, grandine e colpi di vento hanno causato qualche danno alle imbarcazioni.
E sempre ieri, il Salone ha mostrato il suo profilo migliore durante la tavola rotonda internazionale ’World Yachting Sustainability Forum’ organizzata per marcare l’attenzione che lo yachting riserva alle tecnologie di propulsione più adatte a decarbonizzare le imbarcazioni da diporto. Un tema riproposto domani pomeriggio nel corso della ’European Sustainable Boating Roundtable’ in programma alla Sala Forum. Segno dei tempi. La nautica italiana che è ’la più bella del reame’ accetta di interrogarsi e mettersi in discussione. Per essere anche ’la più etica’. E ’la più green’.
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