Venerdì 19 Aprile 2024

Case impossibili: i quartieri più cari sono a Milano. Battuta Venezia

Il report: nella top ten solo il capoluogo lombardo e la capitale. Un bilocale nel centro meneghino costa quasi mezzo milione

Milano, 1 marzo 2023 - "Lassa pur che ‘l mund el disa, ma Milan l’è on gran Milan“, recitava il verso finale di O mia bela madunina, celebre canzone di Giovanni D’anzi, citata anche dalla ben più celebre presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, qualche mese fa all’inaugurazione dell’Università Bocconi. Che la città abbia energia contagiosa, efficienza e operatività è cosa arcinota. Che la “milanesità“ si traduca in prezzi alle stelle del residenziale, (decisamente non per tutti) al punto che sono a Milano 8 quartieri sui 10 più cari d’Italia, lo confermano i dati di immobiliare.it, il principale portale del settore compravendite che ha preso in esame 12 città dello stivale e stilato una classifica dei 10 quartieri dove è più costoso acquistare casa. Vivere a pochi passi dal Duomo significa spendere ben più che per installarsi sul Canal Grande: Rialto è infatti fuori classifica, quindicesima.

Milano è la città più costosa dove acquistare casa (Dire)
Milano è la città più costosa dove acquistare casa (Dire)

Dal Quadrilatero della Moda a Crocetta, Milano è regina dei prezzi. Al primo posto c’è il centro storico: Brera, Duomo, via Manzoni e via Montenapoleone, sopra 9.000 euro al metro quadro (9.366 euro al mq). Milanese anche il secondo quartiere più caro, quello di Garibaldi-Moscova: per comprare casa, sono necessari 8.500 euro al mq di media. In terza posizione il perimetro compreso tra Arco della Pace e Pagano, dove le case si vendono a poco meno di 8.000 euro al metro quadro, 7.903 in media. Quotazione simile, 7.763 euro, a Crocetta-Quadronno-Guastalla. In sesta e settima posizione (dopo il centro di Roma) troviamo nuovamente due quartieri di Milano: la zona tra Porta Genova e Ticinese, dove servono circa 7.300 euro al mq, 600 euro in più rispetto a Porta Venezia: 6.700 euro al mq, settima classificata. Ottavo l’Aventino di Roma.

I dati, che escludono il ceto medio dal “salotto“, per chi non conosce Milano, possono destare sorpresa. Non meravigliano più di tanto chi – su un piano internazionale – l’ha scelta per viverci e soprattutto per lavorare. L’architetto-designer Marialaura Irvine ha appena trasferito la sua casa e il suo studio tra il Quadrilatero e il Duomo: 250 metri di casa, più 150 di studio che affaccia su un cortile interno. Tra Londra, dove ha vissuto, e Milano, sceglie Milano. "Internazionale, vivibile, introspettiva, elegante, con un grande senso di socialità, qui è facile spostarsi. Quello in cui abito è il “quartiere del silenzio“. Di giorno brulica, di sera, dopo l’aperitivo, si fa silenzioso e io posso ammirare dalle mie finestre la Cà Brutta, simbolo dell’ambiente milanese degli anni venti-trenta o le architetture di Giò Ponti. Insomma – dice Irvine – il prezzo vale eccome il genius loci. E vale pure l’efficienza di questa città".

Marco Ettore Tirelli di Tirelli&Partners, società immobiliare benefit specializzata in acquisto e vendita di immobili di prestigio, dà l’esatto valore di cosa sia Milano per i compratori disposti a spendere: "Settanta musei, tre aeroporti internazionali, di cui uno cittadino raggiungibile in metro, sanità che funziona, scuole di prestigio, ristoranti stellati, tutto nell’unica città europea “di 15 minuti“. Mi meraviglio che tutti i primi dieci posti in classifica non siano occupati da Milano. E se il confronto si estende all’Italia, allora ci sono città molto più care da prendere come esempio: Portofino". Paolo Casati e Cristian Confalonieri hanno fondato vent’anni fa Studiolabo, compasso d’oro, si occupano di strategie di marketing territoriale, sede a Brera. "Milano resta la città in cui scommettere tutto, soprattutto dopo il Covid – dice Paolo Casati –. Ci sono le zone storiche che sono investimenti sicuri. E ripagano in stile di vita. Poi ci sono le zone identificate dagli sviluppatori immobiliari, urbanizzazioni di lusso che creano l’hype che dà valore a quel luogo. Milano si paga, ma è anche vero che Milano funziona, sa costruire valore con arte, cultura, creatività".

 

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