Mercoledì 24 Aprile 2024

Mercato tutelato del gas, addio dal 10 gennaio 2024. Come scegliere il fornitore giusto

Parla l'esperto di Altroconsumo: "Imparare a leggere la bolletta e non cambiare a ridosso della scadenza"

Gas (Dire)

Gas (Dire)

Il 10 gennaio 2024, salvo ulteriori proroghe, si dirà addio al mercato tutelato del gas. Tutti gli utenti dovranno passare al mercato libero. Soprattutto in questa fase, però, con le tariffe energetiche ancora alte, è difficile orientarsi e capire come individuare la migliore offerta e il miglior fornitore. Oggi sono ancora sul mercato tutelato del gas circa il 35% delle utenze, che corrispondono a circa sette milioni di contatori sui 20 milioni in totale. Come si deve muovere chi è ancora sul mercato tutelato? Lo abbiamo chiesto ad un esperto in materia, Paolo Cazzaniga, dell'associazione Altroconsumo.

Imparare a leggere la bolletta e conoscere il mercato libero

Prima di scegliere l'operatore, visto che ancora ci sono diversi mesi prima della fine del mercato tutelato, è bene prendersi questo tempo per imparare a leggere la propria bolletta del gas, per capire quanto effettivamente consumiamo e quanto spendiamo e per imparare a comprendere il mercato. Online esistono poi dei comparatori, come quello messo a disposizione da Arera, che aiutano calcolare l’offerta più indicata per il nostro il proprio profilo di consumo. Una volta fatto questo, è importante iniziare a guardare alle offerte proposte sul mercato libero, capire come funzionano (prezzi fissi e variabili) e confrontarle. In questo periodo le offerte sul mercato libero sono principalmente a prezzo variabile, con le tariffe legate ai mercati all’ingrosso, che variano di mese in mese (il mercato dell’energia da questo punto di vista assomiglia a quello dei mutui). La fase della valutazione e comparazione è quindi fondamentale per fare la scelta più giusta per le nostre tasche.

Prima di firmare, leggere il contratto

Una volta che riteniamo di aver trovato l'offerta più adeguata alle nostre esigenze, prima di firmare si deve sempre leggere la documentazione relativa al contratto e che obbligatoriamente deve essere consegnata al potenziale cliente, o via internet o in forma cartacea. Qui troviamo infatti sempre la stima di quanto andremo a spendere, calcolata su livelli di consumo standard. Ciò consente un'ulteriore verifica sul fatto se, con questa offerta, risparmiermo davvero, o in maniera esigua o se invece non avremmo nessun risparmio.

Le tempistiche: non cambiare operatore a ridosso del 2024

Se non ci saranno proroghe e il mercato tutelato finirà con l'inizio del 2024, il consiglio è quello di non ritrovarsi a cambiare fornitore a ridosso di quella scadenza. Intanto perché ci vogliono un paio di mesi prima che il passaggio da un fornitore all'altro sia operativo e poi perché c'è il rischio di scegliere sotto la pressione del cambiamento.

Come individuare un fornitore di qualità

Tra energia elettrica e gas, esistono oggi più di 500 società di vendita. Altri saranno gli operatori che si affacceranno prima del 2024 sul mercato (come per esempio ha fatto Poste), e perciò individuare il fornitore di energia più valido diventerà sempre più difficile. Verrà in aiuto, probabilmente, un elenco – “per il quale siamo in dirittura d'arrivo”, specifica Cazzaniga - che sarà stilato da Arera e dal ministero. Nel frattempo, esistono dei comparatori, come quello gratuito sul sito di Altroconsumo, che mettono a confronto la qualità delle principali aziende energetiche sulla base di alcuni parametri come la soddisfazione dei soci, i reclami, il tipo di contratto, e così via. Questo però può funzionare nel caso delle grandi società. Per quelle più piccole non ci sono disponibili parametri di questo tipo.

Cosa succede se al 10 gennaio 2024 non si è usciti dal mercato tutelato

L’Authority ha presentato una proposta, che sarebbe stata attuata in caso di mancata proroga da parte del Governo. Con la proroga, tale proposta sarà presumibilmente ritirata. Siamo in attesa, quindi, di sapere cosa succederà. Si deve comunque ricordare che nel caso del gas, con la fine della tutela si potrà anche rimanere con lo stesso fornitore, cambiando tariffa (possibilità, che è presente solo per la fornitura di gas, a causa della diversa struttura di mercato rispetto al mercato elettrico. In alternativa, si può scegliere un’offerta sul mercato libero.

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