Giovedì 18 Aprile 2024

Borsa ancora giù, sale lo spread. Auto, mercato italiano -7,5% a gennaio 2019

Il differenziale Btp-Bund risale a quota 256 nel giorno successivo ai dati sul Pil. Tria in visita negli Stati Uniti: "Investite da noi in infrastrutture e privatizzazioni". E ribadisce: "Tendo a escludere una manovra correttiva"

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Milano, 1 febbraio 2019 - Brutta giornata sul fronte economici, tra Borsa e dati sulle vendite delle auto. Chiusura in ribasso anche se sopra ai minimi di seduta per Piazza Affari, maglia nera tre le maggiori Borse del Vecchio Continente, con lo spread che torna a salire a quota 256 punti base all'indomani dei dati sul Pil (-0,2% nel quarto trimestre del 2018). L'indice Ftse Mib ha segnato un ribasso del -0,78% a 19.576,77 punti, l'All Share del -0,79% a 21.515,04 punti. Decisi progressi, invece, per Londra (+0,75%) e Parigi (+0,53%), piatta Francoforte (+0,06%). Tra le blue chip, titoli bancari ancora fortemente colpiti dalle vendite con Ubi -4%, Banco Bpm -3,4%, Mediobanca -2,8%, Banca Generali -2,8%, UniCredit -2,7%. Pesante la Juventus (-7,4%) su prese di beneficio. In controtendenza, hanno invece segnato performance positive i titoli della galassia Agnelli: Cnh Industrial +2%, Ferrari +1,8%, Fca +1%. 

AUTO, GENAIO NERO - Ma i numeri del mercato dell'auto non fanno sorridere. I dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti infatti mostrano a gennaio 164.864 immatricolazioni, con un calo del -7,55% rispetto allo stesso mese del 2018, quando furono vendute 178.326 vetture. In calo anche il mercato dell'usato con 377.787 trasferimenti di proprietà registrati a gennaio, -3,69% rispetto a gennaio 2018. A gennaio 2019 il volume globale delle vendite (542.651 autovetture) ha dunque interessato per il 30,38% auto nuove e per il 69,62% auto usate. Nello stesso mese il gruppo Fca ha immatricolato 39.773 vetture in Italia, in calo del 21,64% rispetto al gennaio del 2018. La quota di mercato in Italia diminuisce dal 28,46% al 24,12% (-4,34%).

TRIA NEGLI USA - Intanto il ministero dell'Economia Giovanni Tria definisce "positivo" il bilancio della sua visita ufficiale negli Stati Uniti. Obiettivo del ministro - spiega una nota - è stato quello di "spiegare e far conoscere sempre meglio, ai responsabili del Governo Usa, alle istituzioni internazionali, all'accademia come ai grandi investitori e imprenditori internazionali i tanti atout del paese e i lavori in corso per rafforzarli". I suoi punti di forza - è stato spiegato - "sono la solidità dei suoi fondamentali economici, la solidità del debito, il rafforzamento del pianeta bancario e una legge di bilancio 2019 mirata alla crescita per contrastare il raffreddamento della congiuntura nel paese come nel panorama europeo e globale".

"INVESTITE IN ITALIA" - Focus sugli "investimenti", che sono "la parola d'ordine ripetuta dal ministro in tutte le tappe e gli incontri del suo viaggio americano. Investimenti - prosegue la nota - come potente motore della crescita e grande opportunità: per chi voglia impiegare capitali in Italia non ci sono solo le emissioni dei titoli di Stato con rendimenti interessanti, ha sottolineato Tria. Ci sono gli investimenti nelle infrastrutture grandi e medie da modernizzare, le privatizzazioni, immobiliari e non, presto sul trampolino di lancio nonché i settori della ricerca, del design e dell'innovazione tecnologica di punta".

"NO MANOVRE CORRETIVE" - Dagli Stati Uniti Tria ha ribadito che tende ad escludere la necessità di una manovra correttiva e ha detto che "l'investimento sul nostro debito è conveniente e sicuro". Nella conferenza stampa al Consolato generale d'Italia, rispondendo a una domanda riguardo la dichiarazione fatta ieri dal vicepremier Luigi Di Maio sulle responsabilità dei governi precedenti ha risposto: "In un certo senso è vero perché il debito è aumentato dal 1981 in poi. Ecco, se vediamo il peso del debito è un'eredità, mentre se ci riferiamo ad altre cose, non lo so, non l'ho sentito, non amo commentare quello che dicono gli altri ministri, a volte si riporta solo una frase e non il contesto".

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