Meloni e Salvini, prime crepe sulle sanzioni. Russia: "Inizia grande tempesta globale"

Divergenze durante gli interventi al Forum Ambrosetti. La leader di FdI: "Sfumature". Il numero uno del Carroccio: "Diciamo la stessa cosa"

Roma, 4 settembre 2022 - Nel giorno in cui Mosca parla di "grande tempesta globale" che "sta iniziando" al forum di Ambrosetti di Cernobbio si apre un mini-caso tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Oggetto del contendere la posizioni sulle sanzioni alla Russia.  "Se l'Italia si sfila dai suoi alleati, per l'Ucraina non cambia niente ma per noi sì", dice la presidente di Fratelli d'Italia che parla delle conseguenze negative di uscire dalle sanzioni e dalla vendita di armi. Una questione "di credibilità" ma anche economica, visto che l'80% dell'export avviene con l'Occidente. 

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)
Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)

Il leader della Lega tiene invece a precisare: "Andiamo avanti con le punizioni per l'aggredito ma proteggendo i nostri lavoratori. Vincere le elezioni ereditando un Paese in ginocchio non sarebbe una grande soddisfazione". E prosegue: "Non mi arrendo a chi entra coi carri armati in un altro Paese, ma da futura forza di governo mi domando se quello che stiamo facendo serva a danneggiare chi vogliamo danneggiare".

Un distinguo che la Meloni minimizza, ma non nega: nel centrodestra "ci sono differenze e sfumature, ma sulla visione siamo d'accordo" come "sul principio di abbassare le tasse", spiega. Precisando che "in questa fase bisogna essere molto prudenti e seri nelle promesse, poi nel programma ci sono cose molto chiare che per me fanno fede in termini di visione e di perimetro". 

Nessuna divergenza, invece, per il numero di via Bellerio: "Non so a che cosa ci si riferisca quando sento parlare di duello - dice Salvini da Lucia Annunziata -. Con Meloni e Tajani abbiamo sempre detto le stesse cose. Pur di fermare la guerra bisogna adottare qualsiasi provvedimento", aggiunge ricordando che la Lega ha votato "convintamente" tutti i provvedimenti a favore dell'Ucraina. Ma ribadisce che la domanda è "se le sanzioni stiano raggiungendo il loro effetto". Quindi l'appello-provocazione: visto le riprecussioni della strategia Ue, "L'Europa copra le spese per imprese e famiglie". Per il segretario Pd Enrico Letta le frasi di Salvini sono "da irresponsabili". 

La minaccia di Mosca

Un duello 'sfumato', quello sulle sanzioni, che va in scena mentre la Russia riparte con le minacce. Sta iniziando una "grande tempesta  globale" a causa delle azioni dell'Occidente, dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista all'agenzia di stampa Tass.  "Per molti versi ci sono ragioni oggettive, ma ci sono anche ragioni soggettive" per questa tempesta  globale, spiega Peskov, puntando il dito contro "decisioni e azioni assolutamente illogiche e spesso assurde da parte delle autorità di Stati Uniti, Ue e dei singoli europei Paesi". In questo contesto, aggiunge, la Russia riesce ancora a "mantenere una macrostabilità".

Poche ore prima il vice premier russo con delega per l'energia, Alexander Novak, aveva sostenuto che il blocco di Nord Stream è dovuto unicamente alle sanzioni europee che hanno impedito le adeguate riparazioni violando i contratti. Nova non ha escluso ulteriori aumenti del prezzo del gas in Europa che potrebbe toccare "livelli record".

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov (Ansa)
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov (Ansa)