Meeting al via, Bardelli: "Basta scorciatoie, lavoro e imprese priorità della politica"

L’appello del presidente della Compagnia delle Opere: "Bisogna rimettere al centro l’uomo per frenare l’antipolitica. La flat tax? È un’ipotesi, l’obiettivo deve essere l’equità fiscale"

Guido Bardelli

Guido Bardelli

Tre domande con un orizzonte, il 26 settembre, e un plotoncino di destinatari, i nuovi eletti: "Che idea della politica avete? Che idea del territorio avete? Che idea dell’impresa avete?". Guido Bardelli, presidente della Compagnia delle Opere, non ha dubbi quando gli si chiede un giudizio su questa campagna elettorale per ora più concentrata sui nomi che sui programmi, alla vigilia del Meeting di Rimini che si apre oggi: "Ci preoccupa ancora l’antipolitica. Ero a cena con un imprenditore e m’ha detto così: ’Temo che queste elezioni mi rimbalzino addosso’".

Come evitare questa disaffezione, presidente?

"La politica sta cercando scorciatoie. Bisogna testimoniare positività e riprendendo il concetto di rappresentanza e lavoro sul territorio. Questa legge elettorale non aiuta, la scorciatoia dei nomi è una strategia di breve respiro. Ci deve esssere l’uomo al centro. E bisogna agire su lavoro e imprese".

Non è un caso che il titolo del Meeting sia proprio ‘Una passione per l’uomo’.

"Il titolo ci richiama, immediatamente, alle sfide del lavoro, dovute sia alla pandemia sia ai cambiamenti repentini nella società. Noi vediamo tre aspetti drammatici che possono essere un’opportunità".

Quali?

"C’è un nuovo mercato del lavoro. La disoccupazione giovanile è un punto drammatico. Come affrontare questo tema? Educazione e formazione. Poi c’è la rarità delle risorse: le imprese non trovano persone adatte al posto di lavoro e ai cambiamenti che il mondo richiede. Altro aspetto, il cambiamento tecnologico. Terzo punto, il deficit demografico: bisogna sostenere la famiglia e parlare di immigrazione in modo non demagogico".

Le piccole e medie imprese e i cittadini sono stritolati dalle tasse. Come intervenire?

"Intanto bisogna pensare al costo del lavoro, su cui ci attendiamo dal nuovo governo una grande riflessione. I nostri imprenditori sono disponibili ad affrontare un costo della vita aumentato in maniera drastica aiutando i dipendenti con i bonus, ma se non pensiamo a una tassazione agevolata sugli interventi straordinari, questa politica diventa insostenibile e irragionevole. L’autunno sarà drammatico".

E la flat tax?

"Attendiamo una modifica delle aliquote fiscali in un senso di equità. Non bisogna però reagire con slogan: la flat tax è una ipotesi, ce ne sono altre, ma l’obiettivo è l’equità fiscale".

Il reddito di cittadinanza merita una revisione?

"Non ha senso negare radicalmente un aiuto a chi è escluso dal mondo del lavoro per motivi oggettivi, una riflessione va fatta. Con il Governo Draghi si era iniziato a pensare a una modifica dell’istituto sotto due profili: più oggettività dei requisiti e controlli. Poi serve una maggiore politica di inserimento nel mondo del lavoro. C’è un aspetto culturale che richiama in gioco la parola sussidiarietà: affidare solo a strutture pubbliche l’inserimento nel mondo del lavoro mi sembra una politica profondamente sbagliata. O si cambia politica in senso sussidiario o il reddito di cittadinanza, anche con un sistema più innovativo, non porterà agli effetti sperati".

Cosa chiedete dunque al nuovo Governo?

"Di portare a termine la sfida epocale del Pnrr: se non viene attuato, rischiamo un’occasione storica per l’Italia. Poi occorre sostegno alla digitalizzazione: le piccole e medie imprese sono ancora deboli su questo fronte. Come? L’aiuto non deve passare da finanziamenti a pioggia o da bonus, fondamentali in momenti di emergenza ma ora da superare. Ci aspettiamo invece una politica più spinta sulla formazione e di incentivo alla partnership fra imprese e università".

Al Meeting altro tema fondementale sarà quello dell’abitare. Come mai?

"È strettamente legato all’attività dell’impresa, ma anche alle esigenze e possibilità delle famiglie. Dove e come abitare? Sono temi che portano a una riflessione sulle città. La sfida è nelle città, per uno sviluppo completo dell’uomo".