
Milano, 8 settembre 2023 – Mediobanca in ribasso a Piazza Affari. Sul titolo di Piazzetta Cuccia, ai massimi dal 2008, grava l'incertezza sul tentativo di trovare un accordo tra i soci Delfin e Caltagirone nella lista unica per il rinnovo del cda, senza il quale si potrebbe arrivare a uno scontro in assemblea. La proposta che Mediobanca ha preparato per Delfin per arrivare a una lista unica per il nuovo cda non sarebbe infatti in linea con le richieste, fatte ad agosto, della cassaforte degli eredi di Del Vecchio. La holding guidata da Francesco Milleri punta a un profondo rinnovamento dell'attuale cda e alla nomina di un nuovo presidente al posto di Renato Pagliaro. Alle condizioni offerte da Mediobanca - rilevano fonti finanziarie - a Delfin conviene allora presentare una propria lista e avere, alla peggio, due consiglieri liberi piuttosto che i quattro legati dagli impegni chiesti da Piazzetta Cuccia. La proposta di Mediobanca è infatti quella di lasciare alla Delfin della famiglia Del Vecchio, primo azionista con il 19,8%, la scelta dei quattro nuovi consiglieri di amministrazione e un rappresentante nei comitati interni in cambio di una serie di impegni di non belligeranza, quali non votare per altre liste, non promuovere o votare la revoca del cda, non aumentare le partecipazioni azionarie.
Quattro nomi, dunque, sui 12 della lista che verrà presentata dal cda uscente e che prenderanno il posto dei quattro consiglieri che hanno raggiunto il limite di età e che sono l'attuale vice presidente Maurizia Angelo Comneno, Maurizio Carfagna, Maurizio Costa e Elisabetta Magistretti. In uscita anche Gabriele Villa, non più confermabile come indipendente. Nel consiglio, che rimarrà composto da 15 membri, tre, e non più due come nel cda attuale, saranno destinati alle minoranze, in base al recente cambiamento dello statuto. Gli otto amministratori che saranno presenti nella lista del cda sono il presidente Renato Pagliaro, l'ad Alberto Nagel, Francesco Saverio Vinci, Virginie Banet, Laura Cioli, Valérie Hortefeux, Maximo Ibarra e Vittorio Pignatti Morano.
I requisiti del futuro presidente di Mediobanca
Secondo quanto si legge nelle valutazioni fatte dal consiglio uscente e contenute nella Relazione quali-quantitativa a disposizione dei soci, il futuro presidente di Mediobanca dovrà avere «dieci anni di esperienza professionale maturata di recente» inclusiva di «una porzione significativa in posizioni dirigenziali di alto livello e conoscenze tecniche significative in ambito bancario o equivalente». Il presidente - poltrona su cui sarebbe in corso un confronto tra l'attuale dirigenza di Mediobanca e il primo socio Delfin, che vorrebbe sostituire Renato Pagliaro - dovrà disporre di un «elevato profilo professionale e valoriale, alto livello di indipendenza intellettuale e integrità» e di una «consolidata reputazione sul mercato italiano ed internazionale» con la «capacità di rappresentare la banca» di fronte alla vigilanza e alle istituzioni. E ancora: «conoscenza ed esperienza specifica dei business in cui opera» Mediobanca, esperienza nella gestione delle risorse umane al fine di svolgere efficacemente le funzioni «di coordinamento e indirizzo dei lavori del consiglio», una «conoscenza specifica in materia di governance bancaria» e un' «adeguata disponibilità di tempo», quantificata in «almeno tre giorni alla settimana».
Le prossime tappe
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca tornerà a riunirsi il 20 settembre sul bilancio 2022-2023, esaminato e diffuso a luglio, e probabilmente con l'occasione sarà presentata la lista del nuovo board (la scadenza è infatti il 25 settembre, mentre per le altre liste c'è tempo fino al 3 ottobre). Appuntamento successivo il 25 settembre, con l'assemblea del patto di consultazione, che raccoglie il 10,9% del capitale della banca, mentre poco più di un mese dopo, il 28 ottobre, come di consueto, è convocata l'assemblea dei soci, che dovrà approvare il bilancio e rinnovare il cda e il collegio sindacale.