
A poco più di un mese dall’assemblea del 28 ottobre chiamata a rinnovare il board, la lista del cda guidata dall’ad Alberto Nagel e dal presidente Renato Pagliaro, incassa il disco verde del patto light degli azionisti di Mediobanca. L’accordo di consultazione, che raggruppa il 10,8% dell’istituto di Piazzetta Cuccia, si è infatti schierato a favore della lista del cda uscente presentata la scorsa settimana. La riunione del patto light si è tenuta ieri mattina per esaminare il bilancio dell’ultimo esercizio. "Conti bellissimi", secondo il patto che, ha spiegato uno dei partecipanti alla consultazione "voterà come ha sempre fatto la lista del consiglio, almeno credo dato che ciascuno poi è libero".
"I risultati della banca sono molto forti – ha commentato il presidente dell’accordo di consultazione Angelo Casò – È convinzione condivisa che il cda e il management abbiano lavorato molto bene e che il nuovo piano, che ha obiettivi ambiziosi, sia la strategia giusta per creare ulteriore valore". Per questo il patto "come è stato fatto fin qui, sostiene con convinzione il management della banca e auspica che il prossimo cda possa proseguire il lavoro impostato con il piano One Brand One Culture".
L’appoggio alla lista del cda da parte degli azionisti del patto leggero di Mediobanca – che vede al suo interno tra i principali soci Mediolanum, che detiene la quota maggiore (il 3,4%), FinPriv, Monge, Gavio, Lucchini, Ferrero, Pecci, Angelini – rafforza la posizione di Nagel in vista dell’assemblea di fine ottobre. Fuori dall’accordo di consultazione, è atteso anche un voto a favore dei candidati del cda uscente da parte di un altro socio di rilievo, Unipol, che ha in mano il 2% della banca.
Devono invece ancora decidere come muoversi i Benetton, che l’anno scorso all’assemblea di Generali avevano affiancato la Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio e il gruppo Caltagirone. Ed è proprio da Delfin, prima azionista di Mediobanca con il 19,8%, che si attende entro il 3 ottobre la presentazione della lista concorrente che dovrebbe contenere 5 nomi tra cui con ogni probabilità Sandro Panizza, l’ex chief risk officer di Generali oggi commissario straordinario di Eurovita, e Sabrina Pucci, docente all’università Roma Tre ed ex consigliere del Leone.
Una lista che viene considerata dal mercato più soft rispetto all’opzione di una con 7 nomi, che, in caso di maggioranza, determinerebbe una spaccatura nel board. Intanto la scorsa settimana, in una lettera, Caltagirone avrebbe formalizzato il proprio no alla proposta di Mediobanca, sottolineando come il gruppo sia un socio stabile e non un fondo attivista le cui condotte sono legate al breve periodo.
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