Nell’anno della pandemia, Mediobanca archivia un esercizio (chiuso al 30 giugno) da record. Piazzetta Cuccia ha presentato ieri risultati ben oltre le previsioni del mercato anche se in Borsa il titolo, dopo aver superato i 10 euro, ha terminato la seduta con un -0,64%. L’esercizio 2020-2021 si è chiuso con il primato storico dei ricavi, aumentati a 2,628 miliardi (+5%), grazie al wealth management, alla solida attività del Corporate and investment banking (Cib) e al record delle commissioni, in crescita del 18% a 745 milioni. L’utile è stato di 808 milioni (+35%) al di sopra del consensus degli analisti (789).
Ed è stato spinto anche dal balzo del quarto trimestre, con l’utile netto quadruplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 203,7 milioni, quasi 30 oltre le stime del mercato.
L’ad Alberto Nagel (nella foto), ha sottolineato la ripresa del percorso di crescita e redditività, già tornata ai livelli pre-Covid. E dopo aver saltato il dividendo l’anno scorso, per il divieto della Bce, Piazzetta Cuccia tornerà a remunerare gli azionisti con una cedola di 66 centesimi, pari a un pay-out del 70% e procederà a un buyback (acquisto di azioni proprie) fino al 3% del capitale. Per il futuro, Mediobanca – sempre più solida patrimonialmente con un Cet 1 ratio fully loaded al 15,08% – conferma la strategia di potenziamento della rete distributiva e delle piattaforme digitali.
Nagel ha spiegato che proseguirà "l’attività di M&A con il closing dell’acquisto di Bybrook Capital". Il gruppo sarebbe in trattative per rilevare la rete dei consulenti finanziari di Deutsche Bank Italia su cui, interpellato, l’ad di Mediobanca si è limitato a un "guardiamo tutti i dossier, poi valutiamo". Infine, Nagel non è entrato nel tema caldo dei movimenti tra i soci con il peso crescente di Del Vecchio-Caltagirone.
Achille Perego
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