Sabato 14 Settembre 2024
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Economia

Medici, rinnovo contratto collettivo. Trattativa ripresa: aumenti e richieste dei sindacati

Le novità del confronto fra sindacati ed enti pubblici per il contratto collettivo che riguarda 120mila dottori e 14mila dirigenti sanitari

Un medico in ospedale

Un medico in ospedale

Roma, 5 settembre 2023 – Qualcosa si è mosso. Oggi, martedì 5 settembre è ripreso il vertice tra Aran e i sindacati per trovare un accordo sul rinnovo del contratto collettivo dei medici che riguarda 120mila dottori e 14mila dirigenti sanitari.

Dopo la fumata nera di luglio, le posizioni dell’agenzia che tratta il rinnovo per il governo e le organizzazioni sindacali sembrano essersi ravvicinate, ma l’intesa manca ancora. “Dall'Aran c'è stata un'apertura sulle nostre richieste ma dobbiamo vedere ora le risposte delle Regioni”. Lo afferma Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao-Assomed. “E’ tutto rimandato al 20 settembre ma per quanto ci riguarda non possiamo aspettare oltre”, ha sottolineato Di Silverio.

In ogni caso, secondo Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici, “il testo ricevuto dall’Aran a fine agosto è un’ottima base di lavoro”.

Sul tavolo ci sono aumenti medi di 241 euro lordi mensili, ai quali si sommano gli aumenti per i medici di pronto soccorso e l’ulteriore beneficio dello 0,22% previsto per il trattamento accessorio, scrive il Messaggero. Secondo i calcoli dell’Aran, inoltre, a un medico spettano mediamente oltre 6.500 euro di arretrati, più l’una tantum dell’1,5% della retribuzione decisa dal governo solo per quest’anno. A tutto ciò si aggiungono ancora altri fondi e indennità in grado di far lievitare il totale oltre i 10mila euro.

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Ma il nodo principale resta l’orario di lavoro, in quanto manca una soluzione per la retribuzione per le ore extra. I due principali sindacati dei camici bianchi accusano i datori di lavoro, ossia le Regioni, di pretendere centinaia di migliaia di ore di lavoro a titolo gratuito. Ragione per cui sempre più medici lasciano gli ospedali, mettendo il sistema sanitario in una vera e propria crisi. La proposta dei sindacati è l’imposizione di un tetto alle ore extra, per l’esattezza 50, con una retribuzione diversa rispetto a quella attuale. Infatti, secondo i medici il lavoro aggiuntivo non dovrebbe rientrare tra i fondi di risultato, come succede oggi, poiché gli obiettivi dovrebbero essere raggiunti durante l’ordinario orario di lavoro.

La carenza di medici specializzati
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Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha chiesto l’inserimento in Manovra di 4 miliardi per la sanità, ma secondo Pierino Di Silverio non basterebbero, che suggerisce invece un aumento dell’1,5% della spesa sanitaria pubblica sul Pil.

Il prossimo appuntamento tra Aran e i sindacati, quindi, è atteso per il 20 settembre. Se non si trova l’intesa entro settembre, i rappresentanti dei medici si sono dichiarati “pronti a mobilitarci e bloccare tutto”. E oltre al rinnovo del contratto ci sono anche nomine da fare, tra cui quella del successo di Silvio Brusaferro alla presidenza dell’Istituto superiore di sanità.