Mediazione flop, confermato sciopero della Pa

Il ministro convoca per il 10 i sindacati che però non rinviano la protesta. Escluse scuole e forze dell’ordine

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I lavoratori pubblici, ad esclusione della scuola, sciopereranno domani, mercoledì, a sostegno del rinnovo del contratto, della sicurezza sul posto di lavoro e delle assunzioni. La ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha convocato Cgil, Cisl e Uil per discutere del rinnovo 2019-21 ma la convocazione per giovedì 10 è stata ritenuta "tardiva" dai sindacati che hanno confermato la protesta. Sciopereranno quindi i lavoratori delle funzioni centrali (Ministeri, Inps, Inail , Agenzie fiscali. ecc), degli Enti locali e della Sanità, garantendo i servizi essenziali alla popolazione, e quelli dei nidi e delle materne, mentre non sciopererà il resto del personale della scuola. In pratica mercoledì, mentre il Garante per gli scioperi chiede ai sindacati di mitigare i disagi per i cittadini, non saranno assicurati i servizi alla prima infanzia, né le visite ambulatoriali, mentre funzioneranno regolarmente gli ospedali per quanto riguarda il pronto soccorso, i ricoverati e gli interventi urgenti.

I lavoratori coinvolti dal rinnovo contrattuale sono 3,2 milioni ma non tutti sono interessati allo sciopero (le forze dell’ordine non incroceranno le braccia). "Le relazioni sindacali - ha scritto Dadone in una lettera aperta - assumono una rilevanza persino maggiore di quanto si pensava fino a 12 mesi fa. Credo valga la pena ragionare sui risparmi che il lavoro agile porterà con sé, prevedendo che una parte finisca nei fondi delle amministrazioni per la contrattazione decentrata integrativa".

L’apertura non ha convinto i sindacati che hanno confermato la protesta e annunciato una sorta di "social bombing" sui profili social della ministra da parte di lavoratori pubblici con lo slogan "Aderisco allo sciopero per rinnovare la P.A". "È un anno che chiediamo al governo di discutere e siamo stati portati al punto di prendere questa decisione", commenta il numero uno della Cgil, Maurizio Landini. "Questo sciopero - ha detto il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri - se lo è dichiarato il Governo da solo, voltando le spalle a tre milioni di lavoratori".

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